Microplastiche nei cosmetici vietate dal Parlamento europeo entro il 2020

Europa: approvata una risoluzione che chiede il divieto di microplastiche in cosmetici e detersivi in tempi brevi.

In Parlamento europeo approvata a larga maggioranza una risoluzione che chiede a stretto giro il divieto assoluto di microplastiche in cosmetici e detersivi e di plastiche oxo-degradabili

Stop alle microplastiche nei cosmetici e nei prodotti per la pulizia: il Parlamento europeo vuole stringere i tempi e chiede entro il 2020 lo stop totale alle microplastiche e alle plastiche “oxo-degradabili”, quelle che si frammentano con luce e caldo.

Lo fa tramite l’approvazione di una risoluzione non vincolante sulla “Strategia europea per la plastica nell’economia circolare”. Risoluzione votata a larga maggioranza (597 voti favorevoli, 15 contrari e 25 astensioni) a Strasburgo e che ha proposto nel contempo anche incentivi per la raccolta dei rifiuti in mare e nuove norme in materia di biodegradabilità e compostabilità.

Gli europarlamentari, così, suggeriscono una serie di misure aggiuntive e tempi più ristretti per risolvere il gravissimo problema dell’uso smodato di plastica, a favore della protezione dell’ambiente.

La comunicazione della Commissione europea

Il 16 gennaio scorso la Commissione aveva pubblicato una comunicazione volta a istituire una strategia europea per la plastica nell’economia circolare. La strategia identificava le sfide principali, tra cui tassi ridotti per il riuso e il riciclaggio dei rifiuti di plastica e, emissioni di gas a effetto serra associate alla produzione e all’incenerimento della plastica,

La Commissione aveva poi descritto la sua visione per una nuova economia della plastica in Europa, in cui tutti gli imballaggi di plastica dovrebbero essere riprogettati in modo da consentirne il riciclaggio o il riutilizzo entro il 2030.

Per avvicinarsi a tale visione, la strategia presenta un serie di misure incentrate in quattro ambiti:

1) migliorare gli aspetti economici e la qualità del riciclaggio della plastica
2) ridurre i rifiuti di plastica e arginare il loro abbandono nell’ambiente
3) promuovere gli investimenti e l’innovazione nella catena del valore della plastica
4) sfruttare le azioni globali.

La risoluzione del Parlamento europeo

Con la nuova risoluzione approvata in questi giorni dal Parlamento Ue, sebbene non vincolante, gli europarlamentari hanno voluto dare un contributo al dibattito sulla strategia europea sulla riduzione dei rifiuti di plastica, chiedendo
il divieto totale delle microplastiche in cosmetici e detersivi entro il 2020 e lo stesso per le plastiche oxo-degradabili, nate come alternativa economica alle bioplastiche ma non biodegradabili, né compostabili.

Due azioni previste tra l’altro anche dalla stessa strategia contro la plastica presentata dalla Commissione Ue in gennaio e completata in maggio con la proposta sulle plastiche monouso, ma sulle quali l’Esecutivo Ue sta ancora studiando come intervenire.

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Ogni anno in Ue vengono rilasciate nell’ambiente tra 75mila e 300mila tonnellate di microplastiche, generate soprattutto dall’usura dei pneumatici, dalle vernici e dagli indumenti sintetici. Le microplastiche aggiunte nei cosmetici, nei prodotti per l’igiene della casa e nelle vernici sono una piccola parte del totale, ma anche l’unica su cui le restrizioni sono praticabili.

Nel loro documento, infine, gli eurodeputati invitano gli Stati membri a ridurre l’Iva sui prodotti contenenti materiali riciclati, chiedono di riconoscere il ruolo dei pescatori nella lotta contro la plastica nei mari, con incentivi per la raccolta dei rifiuti durante la pesca e per lo scarico nei porti, e hanno proposto l’introduzione di standard a livello europeo in materia di biodegradabilità e compostabilità.

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Germana Carillo

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