La Nuova Zelanda ha fissato un termine ultimo per la presenza di Pfas nei cosmetici, diventando di fatto il primo Paese al mondo a bandire queste pericolose sostanze da trucchi, smalti, schiume da barba ecc., così da proteggere la salute umana e l'ambiente
Dall’altra parte del mondo qualcosa si muove in merito ai PFAS. Parliamo di una classe di circa 14mila sostanze chimiche conosciute per la loro resistenza e durabilità nell’ambiente (non a caso negli Usa sono noti come “forever chemicals“).
Spesso utilizzati per migliorare la durata dei cosmetici come smalto per unghie, crema da barba, rossetto e mascara, i Pfas nel corso del tempo sono diventati una grave preoccupazione per gli esperti, a causa dei loro effetti dannosi sulla salute umana e sull’ambiente.
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Una grande novità arriva dalla Nuova Zelanda, è questo il primo Paese al mondo a decidere di vietare la presenza di Pfas nei cosmetici. L’annuncio è stato fatto dall’Environmental Protection Authority (EPA) il 30 gennaio e rappresenta davvero una svolta cruciale nella lotta contro queste sostanze.
La Nuova Zelanda ha stabilito una data chiara per il divieto di utilizzo di Pfas nei cosmetici, fissando il 31 dicembre 2026 come termine ultimo. Questa decisione coraggiosa è una risposta proattiva alle crescenti preoccupazioni riguardo all’accumulo di Pfas nel corpo umano attraverso la catena alimentare e l’acqua potabile, una situazione che può causare malattie e rappresentare una minaccia per la salute pubblica.
Uno degli elementi distintivi dei Pfas è proprio la loro persistenza nell’ambiente. Una volta introdotti, questi composti chimici non si decompongono facilmente, causando una contaminazione prolungata del suolo e dell’acqua.
La decisione della Nuova Zelanda include anche un impegno per eliminare i Pfas dalla schiuma antincendio e per valutare l’impatto complessivo di queste sostanze nel Paese.
Il divieto dei Pfas nei cosmetici è quindi parte di una strategia più ampia adottata per proteggere la popolazione e l’ambiente da queste sostanze dannose. L’EPA lavorerà in collaborazione con l’industria e i produttori per facilitare una transizione graduale, garantendo al contempo la sicurezza dei consumatori e la sostenibilità.
La comunità scientifica internazionale ha accolto con favore la mossa della Nuova Zelanda, consolidando questo Paese come pioniere globale nell’affrontare i rischi associati ai Pfas, mentre l’Unione Europea sta ancora valutando un divieto più ampio relativo a queste sostanze.
L’EPA ha sottolineato che, nonostante la presenza limitata di Pfas nei cosmetici prodotti nel Paese (ma molti vengono anche importati), l’approccio precauzionale è essenziale per gestire eventuali rischi.
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Fonte: EPA
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