In questi ultimi anni, fortunatamente, sempre più parrucchieri cominciano ad essere attenti, oltre che alla nostra testa, anche all'ambiente. Acconciatori e hair styler di tutta Italia si stanno attrezzando per gestire in maniera sempre più ecosostenibile il proprio salone, dalla progettazione all'uso dei materiali, dalle scelte dei prodotti utilizzati, alla gestione quotidiana del locale.
I Parrucchieri e i saloni di acconciatura sono uno di quei luoghi all’interno dei quali si trova il proprio equilibrio, cercando di piacersi e di piacere. Non è un caso che ci rifugiamo lì ogni volta che abbiamo bisogno di sentirci meglio e di una bella dose di autostima. Che aumenterebbe ancora di più se ci fosse la consapevolezza che il nostro bel taglio nuovo è pure a basso impatto ambientale.
In questi ultimi anni, fortunatamente, sempre più parrucchieri cominciano ad essere attenti, oltre che alla nostra testa, anche all’ambiente. Acconciatori e hair styler di tutta Italia si stanno attrezzando per gestire in maniera sempre più ecosostenibile il proprio salone, dalla progettazione all’uso dei materiali, dalle scelte dei prodotti utilizzati, alla gestione quotidiana del locale.
Nel centro di Milano, in via degli Omenoni 2, è stato inaugurato uno dei saloni più interessanti da questo punto di vista. Titolare del Lepri Lifestyle Salon & Spa Aveda è Fabrizio Lepri, convinto sostenitore del green thinking. In particolare, gli elementi strutturali all’interno del salone sono realizzati in ferro nero non trattato, materiale grezzo, utilizzato come esce dalla trafileria senza subire trattamenti chimici e galvanici. Per pavimentazione, controsoffitti e tramezze interne non è stato utilizzato il diffuso cartongesso, (materiale cavato che danneggia l’ecosistema) ma il Fermacel, materiale di ultima generazione composto da fibre di cellulosa, privo di collanti chimici.
Questo salone è il primo negozio in Italia ad avere tops degli arredi realizzati in aglomerati plastici di riciclaggio, derivati dal recupero di vecchi cellulari. La plastica, ricavata da materiale tecnologico dismesso, diventa così elemento decorativo dal design ricercato. Per la suddisivisione degli spazi, è stata utilizzata una scenografia in carta di riso. Diversamente dai pannelli in metacrilato o acidati, la carta di riso contiene fibre vegetali. È semplice ed ecologica. Inoltre, l’illuminazione del salone arriva da fari a basso consumo che permettono massimo risparmio.
Vanno nella stessa direzione le iniziative promosse dal gruppo Contesta Rock Hair, con saloni a Firenze e Roma, tra le quali quella di aderire al progetto Impatto Zero di LifeGate, associazione nota per radio, portale e magazine, che già nel 2002 ha varato il progetto sulla base degli intenti di Kyoto: ridurre le emissioni di anidride carbonica e compensarle attraverso la creazione di nuove foreste in Italia e nel mondo.
“Abbiamo scoperto, grazie a LifeGate che in un anno un salone emette mediamente circa 18.500 kg di anidride carbonica in atmosfera – racconta Alessandro Santopaolo, fondatore del gruppo Contesta Rock Hair insieme a Massimo Bianco – Per compensare questa produzione, Contesta Rock Hair ha piantato una foresta di circa 6 mila mq in Costa Rica e si impegna a mantenerla ogni anno. Inoltre, abbiamo cambiato i fornitori di energia elettrica, scegliendo quelli specializzati in fonti rinnovabili”. Altro, importante, tassello del nostro progetto è stato l’adozione di 5 eco-box per la raccolta differenziata in ogni salone. Originali e colorati sono diventati anche elemento d’arredo e distinzione.
Cosa possono fare tutti gli altri? Davines, azienda di Parma che ha improntato tutta la sua filosofia sulla sostenibilità, ha redatto un vademecum all’interno del progetto “Diventare sostenibili“. Una guida semplice e coinvolgente per capire come oggi si può intervenire per ridurre l’impatto ambientale nei saloni di acconciatura: