Mai più microplastiche nei prodotti cosmetici. Questa la decisione del governo britannico dopo diverse iniziative partite dagli ambientalisti, la proposta diventerà legge nel 2018 e riguarderà tutti i detergenti che dal nostro rubinetto finiscono poi in mare.
Mai più microplastiche nei prodotti cosmetici. Questa la decisione del governo britannico dopo diverse iniziative partite dagli ambientalisti, la proposta diventerà legge nel 2018 e riguarderà tutti i detergenti che dal nostro rubinetto finiscono poi in mare.
A darne notizia è il quotidiano inglese Independent, che spiega come si è arrivati a una decisione drastica. Solo in Europa, nel 2013 sono stati impiegate 5mila tonnellate di microplastiche finite ovviamente nel mare.
Consideriamo poi che ci sono cosmetici che hanno una concentrazione di questo granelli che arriva addirittura al 90%. Dopo diverse indagini pubbliche, arriva la proposta del governo che tanto piace a tutti coloro che da anni, si battono per la tutela dell’ambiente.
La decisione colpirà saponette da bagno, shampoo e dentifrici, ma potrebbe essere estesa anche ad altri prodotti. Per adesso, rimangono fuori dalla legislazione creme protettive solari e prodotti per il make-up.
Ma secondo Greenpeace UK è già una bella vittoria e saluta la proposta definendola come “il più rigido divieto dell’uso delle microplastiche” in tutto il Pianeta, anche se l’obiettivo rimane quello di vietare tutti i prodotti contenenti microplastiche che dal rubinetto arrivano in mare.
Una recente stima calcola che ci siano 300 miliardi di pezzi di microplastica soltanto nell’oceano Artico. E un recente studio sostiene che l’umanità ha prodotto oltre 8,3 miliardi di tonnellate di plastica dal 1950 ad oggi.
A gennaio 2018, il governo dovrà presentare in Parlamento una lista di prodotti banditi, nel frattempo, il ministro dell’Ambiente britannico Michael Gove promette nuove azioni per ridurre l’ammontare di detriti di plastica negli oceani.
Microplastiche, la situazione in Italia
Vi avevamo già parlato di tutte le marche da evitare: dalla schiuma da barba ai dentifrici, dalle creme solari al mascara e via dicendo, minuscoli granelli che sfuggono anche ai sistemi di depurazione e dal nostro rubinetto finiscono poi nel piatto, ad esempio nel pesce che mangiamo.
“L’accumulo diretto è riscontrabile anche ai livelli più alti della catena trofica, come nella balenottera comune, o nello squalo elefante e poi in predatori come rettili e uccelli. Considerando che si consumano circa 23 chili di pesce per persona all’anno, che salgono a 25 chili in Italia, gli effetti sulla salute umana sono facilmente intuibili”, si legge in un report realizzato per Marevivo da un gruppo di ricercatori della Sapienza, coordinati dal professor Giandomenico Ardizzone.
Tutto quello che c’è da sapere sulle microplastiche:
- MICROPLASTICHE DEI COSMETICI: LA PROPOSTA DI LEGGE PER ELIMINARLE E SALVARE GLI OCEANI (PETIZIONE)
- MICROPLASTICHE INQUINANTI NEI COSMETICI: L’OREAL, UNILEVER E P&G CI NASCONDONO LA VERITÀ
In Italia, la battaglia contro le microplastiche è portata avanti da Marevivo con un testo di tre articoli in cui viene stabilito che
“dal 1 gennaio 2019 è vietato produrre e mettere in commercio prodotti cosmetici contenenti microplastiche”, cioè “particelle plastiche di misura uguale o inferiore a 5 millimetri”.
Per i trasgressori sono previste sanzioni da 100 mila a 500 mila euro. La proposta ha come primo firmatario il presidente della commissione Ambiente della Camera Ermete Realacci.
FIRMA QUI LA PETIZIONE PER ABOLIRE LE MICROPLASTICHE ANCHE IN ITALIA
Dominella Trunfio