Integratori al collagene su Amazon: il 64% contiene arsenico. Rilevati anche piombo, cadmio e mercurio

Il 64% degli integratori al collagene contiene metalli pesanti come arsenico, piombo, cadmio e mercurio. A denunciarlo è un nuovo rapporto

Promettono di contrastare l’invecchiamento cutaneo, ma in realtà nel 64% degli integratori al collagene sono contenuti metalli pesanti come arsenico. A denunciarlo è un nuovo rapporto di Organic Consumers Association e del Clean Label Project che hanno analizzato gli integratori di peptidi di collagene più venduti su Amazon. Un quadro poco rassicurante: il 64% degli integratori al collagene è risultato positivo all’arsenico, il 37% al piombo, il 34% contiene tracce di mercurio e il 17% di cadmio.

“I consumatori acquistano prodotti in collagene in gran parte per i benefici sulla salute percepiti, senza rendersi conto che molti di questi prodotti sono fonti di metalli pesanti”, ha affermato Katherine Paul, direttore associato di OCA, sottolineando che diciture come “Puro, tutto naturale, alimentazione possibile”, i consumatori vengono di fatto ingannati.

Si sente spesso parlare di collagene, che è la proteina che si concentra in particolare a livello di ossa, tendini, cartilagini, pelle, membrane e vasi sanguigni. A livello cutaneo è questo prezioso alleato che contribuisce alla tonicità della nostra pelle. Per questo, sono tanti coloro che si affidano a degli integratori che promettono di attenuare rughe e rendere migliore il colorito.

Ma al loro interno poi, si trovano anche arsenico, piombo e non solo. Come scrive OCA, uno studio del 2014, dal titolo “Tossicità dei metalli pesanti e ambiente”, i metalli pesanti, anche a bassi livelli, sono noti per causare danni agli organi, e alcuni sono classificati dalla US Environmental Protection Agency (EPA) e dall’Agenzia internazionale per la ricerca su Cancro come cancerogeni noti o probabili.

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@OCA

“Gli animali negli allevamenti industriali (da cui si ricava il collagene degli integratori), sono esposti a metalli pesanti tramite mangimi OGM coltivati ​​con pesticidi e fertilizzanti e attraverso l’acqua contaminata dal letame”, scrive OCA.

I prodotti analizzati, 28 in tutto, considerati bestseller su Amazon, sono stati acquistati da rivenditori locali, nazionali e online utilizzando la catena di custodia e la metodologia di campionamento del progetto Clean Label. “I consumatori acquistano prodotti in collagene in gran parte per i benefici sulla salute percepiti, senza rendersi conto che molti di questi prodotti sono derivati ​​da fattorie industriali in cui c’è la presenza di metalli pesanti”, spiega ancora Paul.

L’American Public Health Association (APHA) ha recentemente chiesto una moratoria sulle Confined Animal Feeding Operations (CAFO) che generano letame contenente antibiotici, batteri patogeni, azoto e fosforo, nonché polvere, muffe, endotossine batteriche, gas volatili e metalli pesanti.

“Speriamo che questo sia un invito all’azione per i consumatori che chiedono di meglio dai marchi di collagene e che i marchi, a loro volta, stabiliscano standard minimi per i prodotti che pretendono di essere ‘naturali’, dichiara Jaclyn Bowen, ingegnere dei sistemi di sicurezza alimentare e qualità e direttore esecutivo di Clean Label Project.

Per i test, OCA e CLP hanno utilizzato laboratori indipendenti accreditati per testare arsenico, cadmio, piombo e mercurio. Il metodo utilizzato per i test è stata la spettrometria di massa al plasma dell’Environmental Protection Agency (EPA 6020A, 3015). Il livello di quantificazione per i test è stato di 8 parti per miliardo. Nella tabella che segue trovate i brand e i nomi dei prodotti analizzati, accanto le percentuali di metalli pesanti presenti: prima colonna arsenico, seconda cadmio, terza mercurio, quarta piombo.

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@OCA

Ricordiamo che come spiega l’Istituto superiore della Sanità, all’esposizione ai metalli pesanti sono associati molteplici effetti sulla salute, con diversi gradi di gravità e condizioni: problemi ai reni e alle ossa, disordini neuro comportamentali e dello sviluppo, elevata pressione sanguigna e, potenzialmente, anche cancro al polmone.

Nello specifico:

Cadmio
L’esposizione al cadmio può danneggiare reni e ossa: tra gli effetti principali c’è un aumento della secrezione nel’urina di proteine a basso peso molecolare e un maggior rischio di osteoporosi. Il cadmio è stato identificato come potenziale causa di cancro al polmone per gli esseri umani: i gruppi di popolazione più a rischio sono gli anziani, i diabetici, i fumatori e le donne incinte. Il cibo è la principale fonte di esposizione al cadmio per la popolazione generale.

Piombo
Il piombo è una potente neurotossina. L’esposizione a questo metallo pesante può portare a effetti sul comportamento e sullo sviluppo del feto, di neonati e bambini, oltre che aumentare la pressione sanguigna negli adulti. Gli studi epidemiologici mostrano che gli effetti sulla salute dei bambini sono associati a livelli di piombo nel sangue di circa 100-150 μg/l, ma ci sono indicazioni della pericolosità del piombo anche a concentrazioni inferiori a 100 μg/l. Attualmente, in Europa la media più bassa del livello di piombo è di circa 20 μg/l, ma mancano informazioni attendibili relative a molte zone.

Mercurio
Il mercurio è una sostanza tossica e ha origini sia antropogeniche che naturali. In entrambi i casi viene emesso nell’aria nella sua forma elementare e inorganica, che può essere convertita biologicamente in composti organici. Tra questi, il metilmercurio è quello che desta più preoccupazione, perché si accumula nella catena alimentare aumentando i rischi per l’uomo.

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Fonte: Organic Consumers Association /Clean label Project/Istituto Superiore di Sanità

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