L'henné è una polvere colorante ottenuta dalla frantumazione delle foglie di una pianta che si chiama Lawsonia Inermis. Applicata sui capelli, li tinge di una colorazione compresa nello spettro cromatico del rosso/arancio, variando da calde nuances aranciate e ramate fino a tonalità più fredde, tendenti al rosso mogano o ciliegia.
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L’henné è una polvere colorante ottenuta dalla frantumazione delle foglie di una pianta che si chiama Lawsonia Inermis. Applicata sui capelli, li tinge di una colorazione compresa nello spettro cromatico del rosso/arancio, variando da calde nuances aranciate e ramate fino a tonalità più fredde, tendenti al rosso mogano o ciliegia.
Molto dipende dal nostro colore di partenza e dal tipo di capello. L’henné costituisce una valida alternativa alle tinte chimiche perché, a differenza di queste ultime che tendono a sfibrare i capelli, l’henné li lucida, rinforzandoli e rendendoli più corposi e voluminosi, in una parola : più sani.
L’henné non va ad intaccare le molecole del capello, ma colora tono su tono, vale a dire che stratifica sul capello, creando una sorta di pellicola che si aggiunge, senza sostituirsi, alla colorazione di base.
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Le comuni tinte commerciali vanno a sollevare la cuticola del capello e, in seguito a una reazione chimica, vi inseriscono molecole di colore sintetico. La lawsonia ,invece, non penetra all’interno del capello, ma si lega alla cheratina del fusto creando un effetto volumizzante.
Inoltre l’henné è un toccasana per coloro che hanno problemi di forfora, cute grassa, capelli fragili, secchi, sfibrati o doppie punte. Nel tempo, il suo utilizzo ha un effetto normalizzante sulla cute dei capelli, nutrendoli, rinforzandoli, lucidandoli, riducendo le doppie punte fino alla loro completa eliminazione.
Henné, i benefici sui capelli
Schematizzando, i principali benefici dell’henné sui capelli sono i seguenti:
- ispessisce e volumizza
- dona lucentezza
- rinforza e dona maggiore resistenza agli agenti esterni
- disciplina
- riduce il crespo
- elimina le doppie punte
- sebonormalizzante
- antiforfora
Henné, tutta la verità
Sgombriamo subito il campo da uno dei principali equivoci che riguardano l’henné. Di henné ne esiste uno, e uno soltanto: quello ottenuto dalla Lawsonia Inermis, appunto. Le diciture che spesso troviamo in commercio (henné neutro, henné nero, henné castano o addirittura biondo) sono tutte errate.
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Si tratta di denominazioni commerciali usate probabilmente per fare più presa sulla clientela. Generalmente, con questi nomi si fa riferimento ad altre erbe tintorie, magari meno conosciute: l’henné neutro indica la Cassia, il castano il Katam e l’henné nero l’Indigo. Molto spesso vengono definite “henné biondo” o henné castano” delle miscele di erbe tintorie che di fatto contengono solo una minima percentuale di lawsonia.
Come detto, la colorazione finale ottenuta con l’utilizzo dell’henné non sarà mai la stessa per ognuno di noi, ma si avranno riflessi e sfumature diverse per ogni capello. Sui capelli chiari si otterranno da subito nuances arancio e ramate, sui capelli più scuri saranno necessarie più applicazioni per ottenere un rosso più scuro. Bisogna tener presente che stiamo parlando di una sostanza completamente naturale, per cui non ci sono certezze matematiche.
Ogni persona è diversa, ogni capello è differente e può reagire in modo diverso alla lawsonia. Bisogna avere pazienza, non scoraggiarsi dopo la prima applicazione. E soprattutto occorre tanta voglia di sperimentare. Se non vogliamo correre rischi, possiamo provare l’effetto dell’henné su una ciocca nascosta, dietro la nuca ad esempio.
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L’henné è l’unica erba tintoria realmente in grado di coprire i capelli bianchi, proprio grazie al suo effetto filmante sul capello. Applicando altre erbe direttamente sui capelli bianchi si rischiano colorazioni stravaganti, tipo blu o violetto. Per questo l’henné è fondamentale nella copertura dei bianchi o in aggiunta ad altre erbe o col metodo del doppio passaggio: si fa prima un passaggio solo con l’henné e successivamente un altro passaggio con l’erba tintoria desiderata.
Henné, come applicarlo sui capelli
Come si applica l’henné? La polvere può essere sciolta in acqua calda e lasciata macerare per 15/20 minuti. L’acqua in cui prepariamo la lawsonia non deve essere bollente, poiché l’eccessiva temperatura ne comprometterebbe le proprietà, né fredda perché il freddo ne ostacolerebbe il completo rilascio.
I capelli possono essere asciutti o bagnati, a vostra discrezione. L’importante è che siano puliti, altrimenti il sebo superficiale potrebbe creare una pellicola che impedisce all’henné di legarsi bene alla cheratina del capello. Per la stessa ragione, è sconsigliato aggiungere olii, burri o altre sostanze grasse al composto che stiamo preparando.
La pappetta dev’essere più o meno della stessa stessa consistenza dello yogurt: se fosse più densa, risulterebbe difficile da applicare, se fosse troppo liquida colerebbe in ogni dove. Bisogna applicare l’henné su tutta la lunghezza del capello, magari aiutandosi con una spatola o col pennello da tinta.
Una volta terminata la distribuzione, è opportuno avvolgere il capo con una cuffia o con pellicola trasparente, in modo da mantenere umido il composto impedendogli di seccarsi. Se si seccasse, la nosta pappetta non sarebbe più in grado di rilasciare il pigmento di colore. Per quanto riguarda i tempi di posa, essi variano a seconda che si debbano coprire i capelli bianchi o si vogliano solo tingere o riflessare i capelli.
Nel primo caso, sono necessarie almeno 3 ore per ottenere una copertura uniforme,soddisfacente e duratura. Altrimenti, per riflessare i capelli o se non si ha necessità di coprire i capelli bianchi, è sufficiente un’ora di posa. Chiaramente, più tempo si tiene l’henné sui capelli, più evidente sarà l’effetto tintorio.
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Henné, come risciacquarlo
L’odore dell’henné è piuttosto forte, e potrebbe risultare sgradito. Per mitigare un pochino questo inconveniente, si può aggiungere alla preparazione un pizzico di cannella o vanillina, oppure fare un risciacquo acido con infusi profumati al posto dell’acqua. Terminata l’applicazione è consigliabile effettuare un risciacquo quanto più accurato possibile. Se rimangono residui, potrebbero causare prurito ed irritazione.
Si dovrebbe usare solo acqua per fare in modo che l’henné continui ad ossidare sui capelli. Nel caso in cui fossero particolarmente aggrovigliati, si può applicare una noce di balsamo per districarli. Come ultima operazione, è altamente consigliato il risciacquo acido, necessario per abbassare il ph della cute e della capigliatura e per far chiudere le squame dei capelli , rendendoli così particolarmente lucidi.
Questo tipo di risciacquo in realtà andrebbe effettuato al termine di ogni lavaggio, ma nel caso dell’henné è particolarmente indicato perché consente di fissare meglio il colore. In che consiste il risciacquo acido? Si tratta di acidificare l’acqua dell’ultimo lavaggio addizionandola con una sostanza acida quale aceto o succo di limone. Se usate l’aceto, avvertirete ovviamente un odore piuttosto forte, che però scomparirà del tutto una volta che i capelli saranno asciutti.
Henné, il processo di ossidazione
Per completezza d’informazione, è necessario fare un accenno al cosiddetto processo di ossidazione. L’ henné è una polvere che predilige un ambiente acido, quindi si tende a consigliare una macerazione di circa 8/12 ore nell’aceto o nel succo di limone prima di procedere all’applicazione sui capelli.
Ma dopo riscontri incrociati e per esperienza personale posso tranquillamente affermare che l’ossidazione non è necessaria, o perlomeno non agisce sulla capacità tintoria della polvere. L’unico vantaggio che si può ottenere è quello di accentuare lievemente i toni caldi e ramati della lawsonia, ma di certo l’ossidazione non è in grado di per sé di aumentarne le proprietà coloranti.
L’henné ha un potere tintorio elevatissimo, per cui l’acqua calda e la macerazione di una ventina di minuti sono condizioni necessarie e sufficienti per sprigionarne tutte le proprietà tintorie. L’henné colora, e colora tantissimo. Colora anche la pelle, per cui è fondamentale utilizzare dei guanti durante l’applicazione.
Henné, falsi miti da sfatare
Cerchiamo ora di sfatare alcuni falsi miti su questa straordinaria erba tintoria. Primo: la paura che l’henné possa colorare i capelli di verde, che poi é collegata anche all’altra credenza errata secondo cui l’henné non si può applicare sui capelli sottoposti a decolorazione o comunque a tintura chimica. In entrambi i casi, la risposta è la stessa.
L’henné si può fare tranquillamente, senza nessun rischio di avere i capelli verdi o altre sgradite sorprese, purché sia puro, cioè 100% Lawsonia Inermis. Basta leggere attentamente l’INCI della confezione. Generalmente il migliore henné è quello utilizzato per fare i tatuaggi, che deve essere necessariamente puro ed è quindi di altissima qualità. E reperibile nelle migliori erboristerie oppure online.
È importante acquistare un henné di qualità, altrimenti, in quelli piu scadenti, si rischia di imbattersi nel cosiddetto picramato. Il picramato di sodio è un colorante sintetico dall’elevato potere tintorio, che risulta tossico se assunto in notevoli quantità. In presenza di picramato, tutte le rassicurazioni precedenti ovviamente decadono. E allora si che il rischio di ritrovarsi coi capelli verdi è davvero dietro l’angolo!
Henné, le controindicazioni
Infine, un accenno ad eventuali infiammazioni, psoriasi e problemi vari che l’henné provocherebbe. La risposta è sempre la stessa: 100% lawsonia inermis. La purezza dell’henné scongiura pressoché qualsiasi pericolo. Anzi, al contrario, l’henné è un coadiuvante nella cura di molti disturbi della pelle.
Nella medicina ayurvedica, ad esempio, l’henné viene utilizzato contro infiammazioni ed eruzioni della pelle, herpes, psoriasi, foruncoli, scottature, ematomi, forfora, seborrea. L’unica controindicazione può essere l’insorgenza un’ eventuale reazione allergica.
Si sono riscontrati rarissimi casi, ma l’eventualità non è da escludere perché l’henné è si una sostanza naturale, ma non anallergica. L’allergia si manifesta da subito, nel caso in cui la sola esposizione alla polvere provochi prurito agli occhi,tosse e gocciolamento dal naso.
Anche in assenza di tali sintomi, chi volesse escludere un’ipersensibilità alla lawsonia può fare un test sulla pelle, ad esempio applicando l’henné su una piccola zona dell’avambraccio.
Henné e favismo:
Non dovete assolutamente usare l’henné, e nenache l’indigo, se soffrite di favismo, ovvero carenza genetica di G6PD. In caso di contatto, i soggetti fabici, vengono esposti ad altissimo stress ossidativo, a cui vanno particolarmente soggette le membrane cellulari.
Henné, dove acquistarlo
Potete trovare l’hennè in tutte le erboristerie, ma anche in molti negozi etnici delle grandi città.