E' quindi ora di iniziare a pensare ai prodotti da utilizzare in spiaggia per proteggere la nostra pelle dai raggi dannosi, prodotti per i quali già da qualche anno è stata cambiata la normativa relativa alle indicazioni sulle etichette.
Anche se il tempo sembra smentirci, siamo ufficialmente entrati da qualche giorno nella stagione estiva. È quindi ora di iniziare a pensare ai prodotti da utilizzare in spiaggia per proteggere la nostra pelle dai raggi dannosi, prodotti per i quali già da qualche anno è stata cambiata la normativa relativa alle indicazioni sulle etichette.
Fino a qualche tempo fa (e anche l’estate scorsa, a dire il vero, a causa delle scorte da esaurire nelle case di produzione) trovavamo sull’etichetta l’indicazione SPF (Sun Protection Factor) seguita da un numero. L’indicazione veniva misurata in riferimento al tempo che una persona poteva stare sotto il sole prima di scottarsi: in pratica, il fattore indicato sulle confezioni moltiplicava quel tempo per il numero associato al SPF (ad esempio, se mi scotto dopo 10 minuti, con un fattore 6 posso stare sotto il sole, senza bruciarmi, per 60 minuti).
L’indicazione è stata però ritenuta fuorviante dall’UE per diversi motivi:
1. Si teneva conto solo dei raggi UVB, quelli che appunto provocano eritemi e scottature, tralasciando i danni causati dai raggi UVA, che sono quelli che causano invecchiamento cellulare, perdita di elasticità, ecc., fino ad arrivare a patologie più serie.
2. Nel misurare il SPF, si ipotizzava che ogni individuo spalmasse sul suo corpo 2 milligrammi di prodotto per centimetro quadrato di pelle: per intenderci, stiamo parlando dell’equivalente di 6 cucchiaini da tè, contro i 3 realmente utilizzati in media.
Per questo si è arrivati, già nel 2007, ad un adeguamento della normativa, che ha imposto l’indicazione dell’efficacia anche contro le radiazioni UVA e diciture meno ingannevoli per il consumatore.
Quest’anno troveremo dunque delle etichette un po’ diverse; scompariranno innanzitutto il numeri associati al SPF, che verranno sostituiti da indicazioni più generiche:
- bassa protezione (equivalente, ma solo in via indicativa, ai vecchi fattori da 6 a 10)
- media protezione (15-30)
- alta protezione (30-50)
- altissima protezione (50+)
Da sottolineare il fatto che è stata vietata anche la dicitura “Protezione totale” o “Schermo totale”: non esistono infatti, né in natura né tra i filtri chimici, sostanze che riescano a riparare completamente la pelle dai raggi nocivi. Diffidate dunque da eventuali prodotti che riportano queste diciture: o sono prodotti vecchi (non ancora adeguati alla normativa) o sono prodotti non affidabili e “fuori legge”.
Ora che sappiamo come leggere le nuove etichette dei solari, vi ricordiamo però qualche accorgimento perché, come risaputo, il solo utilizzo di protettori per la pelle non evita i danni che purtroppo i raggi solari possono portare:
- evitare esposizioni prolungate al sole nelle ore più calde, generalmente tra le 11 e le 15;
- quando non è possibile evitare l’esposizione al sole, coprirsi bene, proteggendosi con accessori quali cappelli e occhiali da sole;
- tenere i neonati e i bambini piccoli lontani dall’esposizione diretta al sole;
- applicare i prodotti solari in quantità appropriata (i 6 cucchiaini da tè citati prima) e riapplicarli dopo essersi bagnati o asciugati;
- applicare i prodotti solari anche quando il cielo è nuvoloso; le nuvole leggere lasciano infatti passare oltre il 90% dei raggi ultravioletti;
- applicare i prodotti anche quando si nuota: i raggi UV penetrano infatti nell’acqua e ad una profondità di mezzo metro conservano il 40% dell’intensità che hanno in superficie. Inoltre la superficie dell’acqua riflette i raggi ultravioletti, accrescendo l’esposizione delle parti del corpo che rimangono fuori dell’acqua.
Se poi, oltre a proteggere il nostro corpo, vogliamo salvaguardare anche l’ambiente, allora andate a scoprire la prima linea di solari biologici equo-solidali e leggete i nostri consigli sulle tecniche green per proteggere la nostra pelle!
Eleonora Cresci
Leggi tutti i nostri articoli sui solari e creme abbronzanti