I doposole contengono paraffina, composti plastici, fragranze controverse e altri ingredienti discutibili. I risultati di un nuovo test
I doposole sono utili a rinfrescare e idratare la pelle dopo una giornata trascorsa al mare. Ma al pari delle creme solari contengono ingredienti controversi? Per scoprirlo un nuovo test ha analizzato e confrontato 28 prodotti.
Sappiamo che, quando ci esponiamo al sole, dobbiamo sempre farlo in sicurezza utilizzando creme solari adatte al nostro fototipo o specifiche per i bambini, nel caso dobbiamo utilizzarle sui più piccoli. Altrettanto utile, però, è trattare al meglio la pelle dopo aver trascorso la giornata al mare, in montagna o piscina.
E qui entrano in gioco i doposole. Così come per le creme solari, anche di questi prodotti troviamo un’ampia scelta in supermercati, farmacie, erboristerie o shop online. Ma cosa contengono davvero?
A svelarlo è la rivista Öko-Test che ha messo a confronto 28 creme, gel e lozioni doposole, vendute in Germania ma alcune delle quali presenti anche in Italia. Come sempre, i tecnici di laboratorio sono andati a caccia di sostanze controverse e potenzialmente dannose per la salute.
I risultati
I risultati mostrano che alcuni prodotti contengono ingredienti discutibili che non fanno bene alla pelle. In totale sono 6 i doposole che vengono “bocciati” dal test, ma fortunatamente ve ne sono anche 13 che hanno ottenuto il punteggio di “molto buono”.
A fornire l’effetto rinfrescante ai doposole sono composti di alcol, acqua e mentolo mentre sostanze come la glicerina e il sorbitolo contribuiscono a mantenere la pelle umida.
Allantoina, bisabololo e pantenolo hanno invece funzione lenitiva mentre il succo di aloe vera può rinfrescare, lenire e mantenere umida la pelle allo stesso tempo.
Tutti questi ingredienti sono effettivamente benefici e innocui. Ma passiamo ora alle sostanze controverse individuate in lozioni e gel.
La rivista tedesca segnala la presenza di Lilial e muschio artificiale, fragranze problematiche in quanto si accumulano nel tessuto adiposo umano e possono essere tossiche per la riproduzione; oltre che di composti organoalogenati che possono causare allergie. Più nello specifico si trattava di clorfenesina, individuata in due prodotti.
Nelle composizioni di alcuni doposole vi sono poi paraffine derivate dal petrolio, che non si integrano facilmente nell’equilibrio della pelle come i componenti degli oli naturali. Ma quantomeno stavolta, nonostante la presenza di paraffina, non sono stati individuati idrocarburi Moah.
Presenti anche i composti plastici (in 10 doposole), utilizzati per creare la sensazione di “pelle liscia” ma altamente inquinanti per le acque reflue. Non mancano neppure i composti PEG. Come emulsionanti, queste sostanze combinano olio e acqua ma possono anche rendere la pelle più permeabile alle sostanze estranee.
Vediamo adesso la classifica dei doposole, stilata in base a tutti questi parametri.
I doposole migliori e peggiori
Tra i prodotti segnalati in rosso in quanto insufficienti o inadeguati troviamo il dopo sole Hawaiian Tropic, Lancaster, Garnier Ambre Solair, Piz Buin, Vichy e Rituals.
Tra i prodotti migliori, invece, ci sono molte referenze tipiche del mercato tedesco ma, venduti anche in Italia, troviamo il doposole Dr. Hauschka e Lavera.
Tra i prodotti che ottengono “buono” vi è invece il doposole Nivea.
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Fonte: Öko-Test
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