La nuova guida alle creme solari dell'EWG evidenzia che il 75% dei prodotti non è abbastanza efficace e /o contiene ingredienti controversi
Indice
Puntuale come ogni anno alle porte dell’estate è arrivata la guida sulle creme solari realizzata dall’Environmental Working Group (EWG). Anche stavolta, l’indagine ha messo in evidenza come la maggior parte dei prodotti con filtri solari non garantiscano in realtà una protezione efficace e possano contenere ingredienti controversi come l’ossibenzone.
È arrivata alla sua quindicesima edizione la guida dell’EWG sui prodotti che contengono filtri solari, non solo le classiche creme che utilizziamo quando andiamo al mare, in montagna o in piscina ma anche prodotti SPF per uso quotidiano e protezioni solari per le labbra.
L’indagine ha valutato l’efficacia ma anche la sicurezza di oltre 1.800 prodotti scoprendo che ben il 75% di questi non offre la giusta protezione e neppure una completa sicurezza dato che nella loro composizione spesso si trovano ingredienti controversi come l’oxybenzone (ossibenzone) accusato di essere un interferente endocrino.
Gli esperti dell’Ewg scrivono:
“Quest’anno, come negli anni passati, a causa di normative inadeguate che disciplinano la sicurezza e l’efficacia dei filtri solari e la mancanza di test di sicurezza necessari per approvare nuovi ingredienti più efficaci per l’uso nelle formulazioni di creme solari, gli scaffali dei negozi saranno pieni di prodotti solari che offrono protezione inadeguata o uso di ingredienti potenzialmente pericolosi, o entrambi. Questa mancanza di progressi verso creme solari più sicure è contraria alla crescente evidenza scientifica che collega gli ingredienti della protezione solare ad impatti negativi sulla salute”.
Fortunatamente (per noi che viviamo oltre oceano), la vendita di prodotti controversi è meno frequente in Europa dato che, come sottolinea l’Ewg, la maggior parte delle creme solari presenti negli Usa non sarebbero consentite nell’Ue dove esistono standard di sicurezza più rigorosi.
I risultati
Come già anticipato, ancora troppi prodotti non soddisfano gli standard richiesti dall’Ewg. L’indagine ha scoperto che solo circa un quarto dei prodotti analizzati offre una protezione adeguata ed è esente da ingredienti controversi come l’ossibenzone, una sostanza che viene prontamente assorbita dall’organismo ed è sospettata di essere un interferente endocrino.
I problemi principali riscontrati nella maggioranza delle creme solari sono che i valori SPF (ossia di protezione) sono significativamente inferiori a quelli riportati in etichetta. L’Ewg dunque invita a diffidare di diffidare del valore SPF indicato, in particolare delle protezioni 50+ (o addirittura 60+), e invita a non utilizzare la protezione solare per prolungare l’esposizione al sole.
Come ha dichiarato David Andrews, Ph.D., Senior Scientist di EWG, infatti:
“Valori elevati di SPF sono un espediente di marketing che potrebbe portare a una sovraesposizione ai raggi nocivi. I numeri elevati di SPF incoraggiano l’uso improprio, ad esempio a non spalmare la crema più volte nel corso dell’esposizione al sole”.
C’è poi un problema di ingredienti.
L’ossibenzone è un problema soprattutto per i bambini
Gli esperti dell’Ewg esprimono particolare preoccupazione per l’ossibenzone soprattutto per i bambini. Si tratta di un ingrediente attivo comunemente usato nelle protezioni solari, presente in circa il 20% dei prodotti valutati quest’anno (fortunatamente il suo utilizzo è costantemente in calo), incluso il 40% delle opzioni non minerali.
Già nel 2008, l’Ewg ha chiesto per la prima volta alla FDA di indagare sulla sicurezza dell’ossibenzone nelle protezioni solari, a causa delle prove crescenti che tale sostanza chimica penetra facilmente nella pelle e potrebbe potenzialmente interferire con il sistema ormonale.
Nel 2019, la FDA ha dichiarato che l’ossibenzone non può essere classificato come sicuro ed efficace sulla base dei dati attuali. Gli studi esistenti, infatti, sollevano diversi problemi di salute. Di particolare interesse per la FDA erano i risultati dei test che mostravano le seguenti caratteristiche di questo principio attivo:
- L’ossibenzone è allergenico.
- Viene assorbito dalla pelle in grandi quantità.
- È stato rilevato nel latte materno umano, nel liquido amniotico, nelle urine e nel sangue.
- È un potenziale distruttore endocrino.
- I bambini possono essere più vulnerabili degli adulti all’ossibenzone “a causa del potenziale di maggiore assorbimento e bioaccumulo”.
@EWG
Anche in Europa si discute molto delle caratteristiche dell’ossibenzone e dei possibili danni alla salute tanto che la Commissione europea ha pubblicato nell’ultimo anno un parere sulla sicurezza di tre filtri UV organici: ossibenzone, omosalato e octocrylene scoprendo che i livelli di due di essi non erano sicuri nelle quantità a cui sono attualmente utilizzati e ha proposto un limite di concentrazione del 2,2% per l’ossibenzone e dell’1,4% per l’omosalato.
I produttori statunitensi di creme solari sono legalmente autorizzati a utilizzare queste due sostanze chimiche a concentrazioni fino al 6 e al 15%, rispettivamente, e centinaia di creme solari prodotte negli Stati Uniti le utilizzano a concentrazioni che superano di gran lunga le raccomandazioni della Commissione europea.
Meglio i filtri solari minerali
L’Ewg promuove invece i filtri solari minerali, ossido di zinco e biossido di titanio. La FDA ha classificato entrambe le sostanze come sicure ed efficace. Le prove suggeriscono infatti che poche (o addirittura nessuna) particelle di zinco o titanio penetrano nella pelle e raggiungono i tessuti.
C’è da precisare però che il biossido di titanio è classificato come possibile cancerogeno per l’uomo dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro, se inalato. Per questo motivo, le formulazioni in polvere o spray contenenti biossido di titanio sono fonte di preoccupazione. L’ossido di zinco comporta anche problemi se inalato ed è quindi sconsigliato utilizzare prodotti spray e in polvere che lo contengono.
In generale, però, i filtri solari minerali tendono comunque a essere valutati meglio dei filtri solari chimici nella guida Ewg.
Le creme solari migliori per adulti e bambini
Tra le creme solari migliori troviamo:
- Carribean Sol SPF 30
- Coppertone Defend & Care Face Sunscreen Lotion, Oil Free, SPF 30
- La Roche-Posay Anthelios Mineral Gentle Sunscreen Lotion, SPF 50
- La Roche Posay Anthelios Broad Spectrum SPF 50 Body & Face Mineral Sunscreen Gentle Lotion
- Neutrogena Clear Face Breakout Free Oil-Free Sunscreen Lotion, SPF 30
- Neutrogena Sheer Zinc Mineral Sunscreen Lotion, SPF 30
- Neutrogena Clear Body Breakout Free Oil-Free Sunscreen Lotion, SPF 30
- Shiseido Ultimate Sun Protection Lotion, For Sensitive Skin & Children, SPF 50+
- Avene Mineral Sunscreen Fluid, SPF 50+
Per i bambini:
- Banana Boat Kids Sport Sunscreen Stick, SPF 50+
- Banana Boat Simply Protect Baby Sunscreen Stick, SPF 50+
- Coppertone Water Babies Pure & Simple Sunscreen Stick, SPF 50
- Caribbean Sol Sol Kid Kare Lotion, SPF 30
- Shiseido Ultimate Sun Protection Lotion, For Sensitive Skin & Children, SPF 50+
Tenete presente che la ricerca è stata effettuata sui prodotti disponibili sul mercato statunitense ma, dato che sono presenti anche alcune creme solari vendute nel nostro paese, potete provare ad inserire la marca che utilizzate nel motore di ricerca dell’EWG.
Non dobbiamo però fidarci di una marca in particolare dato che creme solari differenti, anche dello stesso produttore, hanno ottenuto in alcuni casi punteggi molto variabili.
Come scegliere la crema solare
Il mercato italiano delle creme solari e degli altri prodotti con filtri è molto differente da quello americano ma l’EWG ci mette a disposizione uno strumento utile.
Si tratta della seguente infografica da stampare, tagliare e portare con noi quando andiamo ad acquistare una crema solare. Ci indica infatti a cosa fare attenzione in etichetta, i filtri da evitare e quelli da prediligere e altro.
Fonte: EWG
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