Cosmetici per bambini di scarsa qualità e a basso prezzo, prodotti in Cina e commercializzati da una multinazionale tedesca (con sede a Wiesbaden), si sono rivelati tossici ad un'indagine dei NAS, ordinata del procuratore vicario di Torino, Raffaele Guariniello.
Undicesimo comandamento: non risparmiamo quando si tratta di bambini. Cosmetici di scarsa qualità e a basso prezzo, prodotti in Cina e commercializzati da una multinazionale tedesca (con sede a Wiesbaden), si sono rivelati tossici ad un’indagine dei NAS, ordinata del procuratore vicario di Torino, Raffaele Guariniello. L’indagine è stata avviata in seguito ad una segnalazione di una signora che al momento dell’acquisto di un rossetto per la figlia, si era allarmata per i prezzi ritenuti eccessivamente bassi.
I controlli sono stati affidati all’ARPA (Agenzia per l’ambiente della Regione Piemonte) che rilevato come i cosmetici contenessero grandi quantità di nichel e cromo, in grado di provocare forti dermatiti e allergie. Ulteriori analisi dell’Istituto Superiore di Sanità, hanno inoltre riscontrato tracce di contaminazione microbiologica.
Le indagini dei NAS hanno invece riscontrato mancanze sulle norme nell’etichettatura, e la mancata segnalazione dell’importazione dei cosmetici in questione al Ministero della Salute. La multinazionale tedesca ha prodotto ulteriori test sui prodotti che dimostrerebbero risultati diversi, ma il sequestro è stato comunque disposto ed i cosmetici non sono attualmente in commercio.