Autoabbronzanti: la metà contiene formaldeide, tra i peggiori Garnier. Il test tedesco

Un nuovo test ha confrontato 20 autoabbronzanti trovando presenza di formaldeide, siliconi, composti plastici e altre sostanze allergizzanti

Gli autoabbronzanti sono utilizzati da chi, anche senza prendere effettivamente il sole, vuole comunque sfoggiare una carnagione più colorita. Un nuovo test ha esaminato alcuni di questi prodotti per valutarne la sicurezza, mostrando come dietro al desiderio di avere una pelle abbronzata si celino alcune insidie.

La nuova indagine di Okotest si è soffermata ad analizzare e confrontare 20 autoabbronzanti, alcuni dei quali venduti anche in Italia (al supermercato, farmacia o profumeria), per scovare all’interno la presenza o meno di determinate sostanze tra cui formaldeide, fragranze allergizzanti, siliconi e composti plastici.

Questi i prodotti testati:

  • Lozione autoabbronzante Bronz Express – Academie
  • Lozione autoabbronzante Alterra – Rossmann
  • Sunless – Annemarie Börlind
  • Autoabbronante – La Roche-Posay
  • Autoabbronzante Balea Magic Summer – Dm
  • Lozione e latte autoabbronzanti Clarins viso e corpo – Clarins
  • Lozione per il corpo Summer Glow Dove Care Plus con autoabbronzante – Unilever
  • Eau Thermale Avène Autoabbronzante idratante – Avène
  • Autoabbronzante – Eco Cosmetics
  • Garnier Ambre Solaire Natural Bronzer Latte autoabbronzante – L’Oreal
  • Gel autoabbronzante Sun 365 Instant Self Tan – Lancaster
  • Lozione autoabbronzante – Lavera
  • Latte autoabbronzante nutriente – Lavozon
  • Latte autoabbronzante bronzo sublime – L’Oréal
  • Latte autoabbronzante Sun – Natuvell
  • Lozione corpo Sun Touch Abbronzatura delicata – Nivea
  • Lozione abbronzante per il corpo – The Ritual of Karma
  • Mousse autoabbronzante professionale media – St. Moriz
  • Latte autoabbronzante Sun Dance – Dm
  • Latte autoabbronzante Sun ozon – Rossmann

Tra i principali ingredienti attivi presenti negli autoabbronzanti vi è il diidrossiacetone (DHA), che è proprio quello che garantisce il potere abbronzante di queste creme. Tale sostanza, però, presenta un problema di non poco conto: può rilasciare formaldeide che, non a caso, è stata trovata in molte marche di autoabbronzanti.

I risultati

Come già abbiamo anticipato molti degli autoabbronzanti testati contengono formaldeide, sostanza irritante per la pelle e persino sospettata di essere cancerogena. I due terzi dei prodotti presi a campione hanno fallito il test ottenendo un giudizio “mediocre” o addirittura “insufficiente” e tra loro ci sono anche i cosmetici naturali.

Il più grande problema riscontrato è che il diidrossiacetone (DHA), ingrediente che garantisce l’abbronzatura, essendo chimicamente abbastanza instabile, si disintegra nel tempo e rilascia gradualmente formaldeide quando esposto al calore.

L’uso di formaldeide nei cosmetici è vietato nell’Ue da maggio 2019, ma non è vietato utilizzare ingredienti che potrebbero rilasciarla, come appunto il DHA. Se la concentrazione supera lo 0,05% del prodotto cosmetico, i produttori sono comunque obbligati a stampare sulla confezione “Contiene formaldeide”.

Nessun autoabbronzante nel test ha superato questo contenuto, tuttavia, come sottolinea Okotest, sarebbe importante che una sostanza sospettata di essere cancerogena non comparisse affatto, neppure in minime tracce, nei cosmetici. Inoltre, i risultati del laboratorio mostrano che alcuni fornitori sono riusciti ad eliminare il problema del tutto (quindi è possibile farlo): non sono state trovate tracce di formaldeide in 9 creme abbronzanti.

La presenza di formaldeide, però, non è l’unico svantaggio riscontrato in questi prodotti. Dal test è emerso che in 11 prodotti vi erano glicole polietilenico (PEG) e derivati,  che possono rendere la pelle più permeabile a sostanze estranee.

Sono stati trovati poi alcuni profumi che presentano criticità: l’isoeugenolo e l’alcool cinnamilico, che possono provocare allergie da contatto e il lilial, trovato in 3 prodotti, che raramente provoca allergie, ma è accusato di interferire con la riproduzione.

In un autoabbronzante (quello a marchio L’Oréal) c’è poi muschio artificiale che si accumula nel corpo, è rilevabile nel latte materno ed è difficile da smaltire nell’ambiente.

Per quanto riguarda l’ambiente, poi, la rivista segnala la presenza in un abbronzante (Dove) di un composto siliconico particolarmente critico, lo Siloxane D4, che inquina l’ambiente ed è sospettato di mettere in pericolo la riproduzione.

Oltre ai siliconi, sono stati riscontrati altri composti plastici, come i polimeri sintetici, alcuni dei quali sono difficili da degradare.

Alla fine, considerando tutti i parametri, solo 3 autoabbronzanti superano il test aggiudicandosi il punteggio di “buono”. Si tratta dei seguenti prodotti:

  • Latte autoabbronzante nutriente – Lavozon
  • Latte autoabbronzante Sun – Natuvell
  • Latte autoabbronzante Sun ozon – Rossmann
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© Okotest

Sufficiente ottiene invece l’autoabbronzante Clarins.

Tra i peggiori Okotest segnala il latte autoabbronzante Natural Bronzer di Garnier Ambre Solaire, non solo per la presenza di formaldeide ma anche perché contiene siliconi dannosi per l’ambiente, composti PEG, più dell’1% di silicone e altri composti plastici.

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© Okotest

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© Okotest

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© Okotest

Fonte: Okotest 

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