In Italia, molti sieri per allungare ciglia e sopracciglia ancora contengono prostaglandine, ormoni utilizzati nei farmaci per il glaucoma. Queste sostanze possono causare diversi effetti collaterali e la Svezia le ha già bandite da tempo dai cosmetici
La promessa è allettante: ciglia più lunghe, più spesse e più forti, ma a quale prezzo? Se utilizzate i sieri per allungare le ciglia, forse non avete mai notato che questi prodotti contengono spesso le prostaglandine. Si tratta di sostanze che fungono da ormoni nel nostro corpo, in quanto regolano una serie di funzioni fisiologiche. Vengono anche utilizzate in ambito farmaceutico per contrastare il glaucoma.
Insomma, non proprio sostanze dall’azione blanda. Ma cosa ci fanno nei sieri per allungare le ciglia? La ricerca scientifica si è accorta che le prostaglandine e similiari (come bimatoprost, latanoprost, norbimatoprost e travoprost), hanno la capacità di migliorare l’aspetto delle ciglia e di accelerarne la crescita (fungono insomma da ormoni della crescita). Per questo, è già da circa 20 anni che il mercato cosmetico le utilizza proprio nei prodotti per le ciglia.
Il problema, come già accennavamo, è che non si tratta di sostanze completamente innocue e senza possibili effetti collaterali. Al contrario, i problemi possono andare da cefalea a fotofobia da bradicardia ad irritazioni cutanee e infezioni oculari. Tra l’altro, l’uso è sconsigliato in gravidanza e allattamento.
Come ha dichiarato il professor Alexandre Denoyer, capo del dipartimento di oftalmologia dell’ospedale universitario di Reims, relativamente a queste sostanze:
Espongono a un rischio maggiore di infiammazioni e infezioni oculari, come l’herpes.
Dunque, se da una parte aiutano e sono ottime per far crescere ciglie forti e sane, dall’altra possono provocare problemi peggiori.
Pensate che c’è un Paese europeo che ha già vietato l’uso di prostaglandine nei cosmetici. Parliamo della Svezia che, dal 2012, ha preso questa decisione dopo che l’Agenzia Nazionale Svedese in un test ha trovato derivati delle prostaglandine in 9 dei 26 prodotti analizzati (3 dei quali neanche li dichiaravano).
In seguito, nel 2018, l’Istituto Federale Tedesco per la Valutazione del Rischio ha segnalato alla Commissione Europea l’aumento preoccupante dei cosmetici contenenti tali agenti ormonali. In una successiva valutazione del 2022, il Comitato Scientifico Europeo per la Sicurezza dei Consumatori (CSSC) ha sollevato gravi preoccupazioni riguardo alla sicurezza degli analoghi delle prostaglandine utilizzati nei prodotti cosmetici.
E in Italia?
Il Salvagente ha fatto una ricerca relativa ai sieri per ciglia scoprendo che, in effetti, l’uso di prostaglandine è ancora molto diffuso, nonostante ci siano già alcuni prodotti che vengono pubblicizzati con la dicitura “senza prostaglandina”.
Semplicemente cercando online, sono stati trovati i seguenti prodotti che contengono il Bimatoprost:
- “Long Lashes Forever” di Caromed (45 euro), venduto anche sul sito delle farmacie del gruppo Igea
- “Long4Lashes” di Oceanic (27 euro)
Altri contengono il Dechloro Ethylcloprostenolamide:
- “Nanolash-Eyelash Serum” di Nanolash (39 euro)
- “Miralash” di Wimpernserum (37 euro)
- “Realash” di Orphica (60 euro)
Il norbimatoprost è invece presente in:
- “Orolash-Eyelash Serum” di BeSwiss (39 euro)
- “Xsl Lash” Efficace Ultra Rapido di Kinier organics (25 euro)
C’è poi l’“Eyelash boosting serum” di Arcana 23 (65 euro) che utilizza il composto a base di prostaglandine.
Come sottolinea il Salvagente:
Purtroppo diversi prodotti che si trovano online non permettono di leggere l’elenco degli ingredienti, quindi potenzialmente i sieri che contengono queste sostanze potrebbero essere molti di più.
In realtà, le plostaglandine potrebbero essere facilemente sostituite con altre sostanze meno pericolose come peptidi inoffensivi, acido ialuronico, aloe vera e oli naturali. Ci auguriamo che venga presto fatto.
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Fonte: 60 Millions de Consommateurs / Il Salvagente
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