Peluche Vs vermi: la rivolta dei genitori di Bologna. Ma come si prevengono i vermi intestinali?

I genitori del quartiere Saragozza di Bologna, dove in una scuola materna è scoppiato il caso di ossiuri, non ci stanno al solo divieto da parte dell'Ausl di portare peluche da casa. L'Ausl risponde

È la classica infestazione da “ossiuri”, ovvero quella dei ben più noti vermi intestinali, o “dei bambini”, a mettere in subbuglio l’intero quartiere Saragozza di Bologna. Il motivo? Il divieto di portare in classe peluche & Co.

Ma come? L’ossiuriasi (la cui trasmissione avviene per via oro-fecale) non riguarda in maniera un po’ più generale l’igiene di un ambiente e quella personale (oltre a poter essere trasmessa anche tramite il cibo)? Certo, ma pare che la precauzione che l’Ausl di Bologna ha diramato in questi giorni – soprattutto alla scuola d’infanzia Arcoguidi Pace – sia stata quella di non far “portare più i pupazzi di peluche nel dormitorio durante l’ora del riposo pomeridiano“.

Oltre, ovvio, alla raccomandazione di lavare continuamente le mani e sterilizzare ogni giorno la biancheria. Nessun riferimento, di contro, da parte dell’azienda sanitaria, ad una eventuale sanificazione degli ambienti e a trattamenti farmacologici.

Ed è proprio da qui che è scoppiato il caso Vermi contro Peluche. “La verifica della diffusione dell’infestazione è stata lasciata alla buona volontà dei singoli genitori“, lamentano le mamme e i papà bolognesi, che ora si stanno battendo – inaugurando anche una pagina Facebook – per chiedere all’Ausl di non limitarsi a quel tipo di provvedimenti e intervenire piuttosto in maniera più mirata.

In particolare, i genitori vogliono entro il primo aprile uno “svermi-day“, ovvero il “trattamento farmacologico a tutti i bambini e ai loro famigliari che non l’hanno ancora effettuato, ovviamente con la prescrizione e il controllo dei pediatri e dei medici di famiglia“.

Ad oggi non sussiste un obbligo nel trattamento e per rientrare a scuola non è necessarioun certificato medico. Nella lettera viene chiesta anche la disinfestazione degli ambienti tra il 2 e il 7 aprile, per eliminare le uova dei parassiti, e uno screening dei risultati.

Insomma, a quanto dire dai genitori “i bambini sono pieni di parassiti (nella nostra classe, due su tre tra quelli che hanno effettuato il test), hanno le mani rovinate dal sapone, genitori ridotti a protesi della lavatrice. E niente peluche”.

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Il problema, ovvio, non è rappresentato solo dai pupazzi. L’Ausl risponde che la situazione è sotto controllo, ribadendo che “il trattamento farmacologico, che può essere prescritto dal Pediatra o dal Medico di Medicina Generale, è efficace per la scomparsa dell’infezione, ma non è appropriato a scopo preventivo“.

Come prevenire le infezioni da ossiuri?

1. I bambini devono innanziutto lavarsi le mani dopo essere andati in bagno, dopo aver giocato fuori e prima e dopo aver mangiato

2. l’intimo va cambiato ogni giorno

3. le unghie devono essere ben corte e pulite (il grattamento facilita la raccolta di uova sotto le unghie)

4. il grattamento intorno al sederinoandrebbe evitato

5. i pigiami vanno lavati spesso.

Per prevenire, quindi, ci vuole la massima attenzione all’igiene personale e una pulizia regolare di tutto degli ambienti, degli abiti e della biancheria da letto e da bagno e degli oggetti più comunemente utilizzati. Compresi i peluche, insomma, che portati da casa a scuola e poi di nuovo a casa non ha, a mio avviso, proprio nulla di igienico. Vermi a parte.

Germana Carillo

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