Perché se nel nostro paese sono obbligatori 4 vaccini pediatrici ne vengono comunemente somministrati 6 (il famoso vaccino esavalente)? A questa ed altre domande sulle vaccinazioni pediatriche proverà a rispondere la procura di Torino con un'indagine
Si torna a parlare di vaccini ma questa volta non per la possibile correlazione con la comparsa dell’autismo ma per fare chiarezza sul fatto che ai 4 vaccini obbligatori in realtà vengano spesso associati anche due vaccini extra, componendo così il cosiddetto vaccino esavalente. Ma ce n’è davvero bisogno e perché proprio quei due facoltativi piuttosto che altri?
A porsi queste domande è stata la Codacons (Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori) che si è attivata inviando delle segnalazioni subito accolte da Gianni Macchioni, Gip del Tribunale di Torino. L’interrogativo di fondo a cui si chiede una risposta è: perché se i vaccini obbligatori sono 4 (difterite, tetano, poliomelite, epatite B) spesso viene direttamente somministrato il vaccino esavalente che comprende anche due vaccini extra (pertosse e Haemophilus influenzare tipo B)? Quali sono i possibili rischi per i piccoli?
La Codacons in una nota parla chiaro: la somministrazione di 6 vaccini contemporaneamente “può comportare danni da sovraccarico e choc del sistema immunitario nei bambini, mentre sul fronte economico la procedura comporta un evidente spreco di soldi pubblici a carico del SSN pari a 114 milioni di euro all’anno a vantaggio delle multinazionali dei farmaci”.
Tra l’altro il più delle volte i genitori, denuncia la Codacons, non sono ben informati del fatto che al proprio bambino stiano iniettando anche due vaccini facoltativi che potrebbero quindi essere evitati.
Grazie a Macchioni continuano dunque le indagini sul vaccino esavalente, e il Pm ha sei mesi di tempo per completare gli accertamenti. L’obiettivo ambizioso è quello di vederci chiaro sulla questione vaccini pediatrici che vengono somministrati obbligatoriamente in Italia. Un’esigenza che si fa giorno dopo giorno sempre più forte, non a caso sempre più spesso ci sono nel nostro paese genitori che praticano l'”obiezione di coscienza”, scegliendo di non vaccinare i propri bambini.
Francesca Biagioli
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