Il triangolo di Pikler: il gioco che favorisce movimento e sviluppo dei bambini

Il triangolo di Pikler è un gioco ideato nell’ambito di una più ampia teoria educativa. Alla base dell'idea vi è la possibilità per i bambini di muoversi liberamente nello spazio per favorire lo sviluppo fisico ma anche relazionale ed emotivo.

Il triangolo di Pikler è un gioco ideato nell’ambito di una più ampia teoria educativa. Alla base dell’idea vi è la possibilità per i bambini di muoversi liberamente nello spazio per favorire lo sviluppo fisico ma anche relazionale ed emotivo.

Emmi Pikler fu una pediatra ungherese che ideò una nuova teoria dello sviluppo basata principalmente sull’importanza di seguire il ritmo di ogni singolo bambino donandogli la possibilità di muoversi e sperimentare attraverso il corpo e i suoi movimenti. Utile a questa funzione è appunto il triangolo di Pinkler.

Si tratta di una struttura in legno di forma triangolare a cui si associa una rampa. I bambini possono sfruttare il triangolo come un gioco su cui arrampicarsi, salire grazie alla pedana o in altri modi, come gli suggerisce la loro fantasia.

È importante che i più piccoli abbiano la possibilità di muoversi liberamente anche se si rende necessaria sempre la presenza di un adulto per fare in modo che le sperimentazioni avvengano in totale sicurezza. In questo modo i bambini impareranno potenzialità e limiti del proprio corpo, sapranno gestire meglio i movimenti e diventeranno più coordinati, il tutto rispettando i loro tempi e senza alcuna forzatura da parte degli adulti nella fretta di fargli imparare.

triangolo pikler

Chi era Emmi Pikler

Dopo essersi laureata in medicina con specializzazione in pediatria, negli anni’30 Emmi Pikler fu prima pediatra di famiglia a Budapest e successivamente gestì un orfanotrofio per bambini da 0 a 3 anni conosciuto come Lóczy. Si interessò fin da subito ad un approccio olistico della persona soprattutto in campo educativo.

La teoria che ideò si basa sull’importanza del movimento che dovrebbe essere sempre lasciato libero e non forzato con l’intenzione di accelerare lo sviluppo. Al contrario ogni genitore o educatore dovrebbe rispettare i tempi differenti di ciascun bambino. Il movimento, secondo la Pikler, è il primo mezzo di comunicazione che il bambino ha a disposizione per interagire con l’ambiente ma anche per esprimere le sue emozioni. Lasciare i piccoli liberi di sperimentare attraverso il movimento gli permette di scoprire le proprie capacità, conoscere meglio il proprio corpo, migliorare l’autonomia e apprendere grazie all’esperienza diretta.

In tutto questo gli adulti hanno un ruolo importante: devono assicurare al bambino un ambiente protetto e piacevole in cui potersi muovere ma anche dargli tutto il tempo necessario senza in alcun modo tentare di accelerare il loro percorso. Fondamentale anche creare una relazione basata su affetto e protezione in modo tale che il bambino si senta sicuro nello sperimentare e si possa “lanciare” nel mondo con delle basi solide e con fiducia.

Secondo la Pikler i bambini dovrebbero essere liberi di muoversi sempre ed è importante quindi che ogni parte del corpo sia in condizione di fare questo. No dunque a vestiti stretti o scomodi, a cappucci che impediscono i movimenti della testa, a coperte fissate nel letto, ecc. Nell’ambito di questa teoria la pediatra ungherese ideò appunto il triangolo che prende il suo nome, bello e funzionale per favorire il libero movimento dei più piccoli.

Potrebbero interessarvi anche altri sistemi educativi o giochi che favoriscono lo sviluppo dei bambini:

In questo video potete vedere dei bimbi che si divertono con il loro triangolo di Pikler.

La dottoressa Pikler non è l’unica a ritenere che per il benessere dei bambini sia importante farli crescere il più possibile liberi di muoversi, divertirsi, sporcarsi e con l’aiuto di strumenti educativi come il triangolo e tanti altri giochi ad esempio quelli del metodo Montessori di cui vi abbiamo già parlato.

Francesca Biagioli

Foto: midwestmontessori

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin
Iscriviti alla newsletter settimanale
Seguici su Instagram