Il piccolo Alessandro Maria ha subito il tanto agognato trapianto e le sue condizioni sono stazionarie al Bambino Gesù di Roma.
Il trapianto di cellule staminali emopoietiche è avvenuto con successo e ora è stabile il piccolo Alex, che ha commosso il mondo intero con la sua rara malattia
Ne parlammo quando partì una gara di solidarietà senza uguali, confidando nella bontà di quanti sarebbero riusciti a donare il midollo osseo che sarebbe stato necessario. Ora, il piccolo Alessandro Maria ha subito il tanto agognato trapianto e le sue condizioni sono stazionarie al Bambino Gesù di Roma.
Il bambino è affetto da linfoistiocitosi emofagocitica, nota anche come HLH, una malattia genetica che colpisce solo lo 0,002% dei neonati. Si tratta di una patologia che non dà scampo, a meno che non venga effettuato proprio un trapianto di midollo osseo grazie a un donatore compatibile.
E così è stato: trasferito dall’Ospedale Great Ormond Street di Londra a Roma a fine novembre, nei giorni scorsi erano stati completati tutti gli screening necessari per identificare tra i due genitori il donatore di cellule staminali emopoietiche ed è stato individuato il padre.
Poi, il piccolo è stato sottoposto alla terapia di preparazione al trapianto per distruggere le cellule portatrici del difetto genetico responsabile della patologia. Le cellule del padre, dopo essere state mobilizzate e raccolte dal sangue periferico, sono state manipolate e poi infuse nel piccolo.
“Bisognerà ora – si legge in una nota dell’ospedale – sorvegliare adeguatamente che non insorgano complicanze e che non si manifesti il rigetto delle cellule trapiantate, potenziale complicanza che potrebbe essere il problema principale per questo bambino”.
Il percorso trapiantologico, affermano dal Bambino Gesù, potrà dirsi realizzato del tutto forse prima della fine del mese di gennaio.
La famiglia ha voluto ringraziare ancora una volta tutte le persone che continuano a seguire con affetto la vicenda: “Il Ministro della Sanità ed il suo staff per il sostegno e l’attenzione ricevuti; il Centro Nazionale Trapianti e l’ADMO per l’impegno profuso nelle piazze italiane; i donatori nuovi e futuri che hanno deciso di dare una nuova speranza a tutte le persone malate ed in attesa di un trapianto di midollo osseo per continuare a vivere; le diverse aziende ed associazioni ed in particolare il Gruppo UniCredit, oltre che per il sostegno che ci ha dato anche per le numerose iniziative di sensibilizzazione alla donazione che ha promosso sia in Italia che all’estero e, non da ultimo per importanza, l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, con tutti i medici e gli infermieri assiduamente impegnati nella qualificata e affettuosa assistenza prestata in queste ultime settimane. Rivolgiamo un sentito ringraziamento – affermano i genitori di Alex – anche al Sistema Sanitario Nazionale (SSN) Italiano e al National Health System (NHS) Inglese per avere reso possibile un trattamento così medicalmente sofisticato e di altro profilo”.
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