La generosità non ha età. Questa volta a fare un gesto davvero nobile sono state delle giovanissime studentesse pugliesi che hanno deciso di donare alcune ciocche dei propri capelli alle donne che li hanno persi a causa delle terapia antitumorali.
La generosità non ha età. Questa volta a fare un gesto davvero nobile sono state delle giovanissime studentesse pugliesi che hanno deciso di donare alcune ciocche dei propri capelli alle donne che li hanno persi a causa delle terapie antitumorali.
L’iniziativa è partita proprio da loro, un gruppo di circa 20 allieve della scuola media “Ottavio Serena-Pacelli” di Altamura che dopo un incontro con le volontarie dell’ospedale oncologico della zona, sono rimaste particolarmente colpite e hanno deciso di dare il loro contributo attraverso un gesto simbolico molto forte, quello di donare una parte dei propri capelli, da sempre simbolo di bellezza e femminilità.
Le ragazze, aiutate dalla propria insegnante affiancata anche da una psicologa, hanno prima partecipato al corteo di Federicus, festa medievale della zona in cui è tradizione che le donne raccolgano i capelli in lunghe trecce, e subito dopo hanno donato alcune ciocche per il progetto “Una stanza per il sorriso” che vuole aiutare le malate di cancro del reparto di Oncologia dell’Ospedale della Murgia.
Le ciocche di capelli sono state tagliate sul momento da una parrucchiera e subito consegnate alla referente del progetto. Grazie a questo piccolo ma prezioso gesto potranno essere realizzate delle parrucche per le malate oncologiche che, sottoposte alla chemioterapia, hanno perso i propri capelli.
Così ha commentato Rosanna Galantucci, coordinatrice del gruppo di volontarie dell’ospedale:
“È stato un gesto di grande spontaneità che ci inorgoglisce. Tutto è nato dall’amicizia fra una nostra volontaria, la psicologa Marialisa Moramarco, e una docente, Grazia Perrucci. Hanno parlato di quello che facciamo presso l’Ospedale della Murgia da settembre dell’anno scorso. Per noi questi gesti sono molto importanti vista la giovane età delle ragazze perché in questo modo, oltre a fare volontariato, si fa sensibilizzazione sulla prevenzione e si fa conoscere l’attività che svolgiamo, a favore di tante donne che vogliono ritrovare se stesse mentre lottano contro la malattia”.
La generosità e la solidarietà verso chi è più sfortunato che hanno mostrato queste ragazze ha subito conquistato il web. David Sassoli, vicepresidente del Parlamento europeo, ne ha dato notizia sui social network definendo queste e altre realtà simili: “l’esercito del bene”.
Sarebbe bello che gesti del genere si diffondessero più spesso e in ogni dove tra giovanissimi e non.
Francesca Biagioli
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