In Etiopia nelle zone colpite dalla siccità c'è un aumento drammatico dei matrimoni precoci. A lanciare l'allarme è l'Unicef: la povertà spinge le ragazze a diventare spose bambine
In Etiopia si sta consumando un dramma nel dramma: nelle zone colpite dalla siccità c’è un aumento drammatico dei matrimoni precoci. A lanciare l’allarme è l’Unicef: 600mila bambini non vanno a scuola e i genitori disperati spingono le ragazze a diventare spose bambine.
Da un lato c’è un’emergenza climatica, dall’altra quella sociale. In Etiopia, la siccità sta costringendo la popolazione alla fame e alla povertà. Così le famiglie organizzano matrimoni precoci con gente benestante per togliere le proprie figlie dalla miseria.
Bambine strappate ai giochi, alla scuola, all’infanzia, spesso costrette a gravidanze premature e abusi da parte dei mariti molto più grandi. Ma secondo l’Unicef siamo a un punto di non ritorno, attualmente è in corso la peggiora emergenza climatica degli ultimi 40 anni che spinge le persone sull’orlo del baratro. Non piove da tre stagioni consecutive, questo significa fame, malnutrizione e sfollamento di massa nel Corno d’Africa.
“Molte ragazze in Etiopia sono costrette a matrimoni precoci perché così i loro genitori cercano di fuggire alla miseria attraverso le doti della famiglia del marito e sperano che le loro figlie vengano nutrite e protette da famiglie più ricche”, spiega Catherine Russell, direttore esecutivo dell’Unicef.
Nella zona di East Hararghe, che ospita 2,7 milioni di persone, i casi di matrimoni precoci sono aumentati del 51%, da 70 registrati in un semestre nel 2020-21 a 106 nello stesso periodo, un anno dopo.
“È stata solo una delle sei aree colpite dalla siccità in Oromia ad aver assistito a un forte aumento dei matrimoni precoci, spiega l’Unicef. In quelle zone, i casi sono quasi quadruplicati: tra febbraio e agosto dello scorso anno sono stati registrati 672 casi di matrimoni precoci, mentre dallo scorso settembre a marzo di quest’anno il numero è balzato a 2.282, secondo i dati del governo locale.
“Queste persone sono comunque disperate: hanno paura della violenza, per l’incolumità delle ragazze, hanno bisogno di risorse e non possono permettersi di dar loro da mangiare”, ha detto Russell.
Secondo i dati demografici del 2016, il 40% delle ragazze nel paese dell’Africa orientale si sposa prima dei 18 anni e il 14% si sposa prima del 15° compleanno. Quello dei matrimoni precoci è un fenomeno ampiamente diffuso nel continente africano, ma il grido di queste bamnine resta inascoltato. In gran parte degli Stati dell’Africa Subsahariana una su 5 è già sposata, mentre le altre vivono nel terrore di fare la stessa fine.
Bambine che purtroppo non hanno nessun potere di scelta, sono isolate dalla società e private di un’infanzia normale. Spesso sono vittime di abusi e violenze, tagliate fuori dalla famiglia, dagli amici e dalla scuola. Nulla a che vedere con i sentimenti, la libertà, l’amore.
Fonte: Unicef/ The Guardian
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