Sosteniamo Giampiero Monaca, il maestro dell’outdoor education che insegna ai bambini a pensare in grande

Nella primaria “Piero Donna” di Serravalle d’Asti, in Piemonte, il maestro Giampiero Monaca avrebbe cercato di far scuola tramite gli insegnamenti di Maria Montessori, di Gianfranco Zavalloni, di Mario Lodi, di Alberto Manzi. Una serie di formidabili insegnamenti racchiusi in quel qualcosa che va oltre un “progetto”, che ha preso il nome di "Bimbisvegli"

Dal 7 novembre è in presidio permanente davanti al Ministero dell’istruzione e del merito per chiedere che qualcosa si muova all’interno delle scuole italiane. Lui è Giampiero Monaca, un maestro che in un piccolo paesino piemontese ha lavorato nella scuola primaria realizzando Bimbisvegli. Per lasciare che “i piccoli pensino in grande”.

Una serie di insegnamenti, di pratiche bellissime che mettono i bambini e loro opinioni al centro dell’universo, tutto basato su un approccio empatico e coinvolgente. Una pratica vera e propria, sulla quale, tra l”altro, state fatte tesi di laurea e pubblicazioni universitarie tra cui quella dell’Università di Macerata.

Ma qualcosa è andato storto, perché a un certo punto il maestro sarebbe entrato in conflitto con la dirigenza della scuola di Serravalle d’Asti e da lì sarebbero cominciati i problemi, tanto che – pare – quest’anno Monaca sarebbe stato assegnato a un’altra scuola. Lui, però, non ha accettato quella decisione e, anzi, non ha mai preso servizio dove avrebbe dovuto. E adesso il maestro è a Roma e staziona davanti al Ministero.

Più che una protesta è una rivendicazione della estrema importanza che all’interno della scuola pubblica devono avere le indicazioni ministeriali, racconta.

Come si legge nella petizione che è stata lanciata per sostenere il maestro, infatti:

Ha seguito le indicazioni nazionali del Ministero dell’istruzione che auspicano una didattica attiva e non solo trasmissiva, l’apprendimento delle competenze sociali, il problem solving, il cooperative learning, la didattica esperienziale e interdisciplinare. Inoltre ha regolarmente utilizzato gli spazi esterni, la natura, per proporre quella scuola attiva basata sul movimento, il gioco, la scoperta che nel Nord Europa è la norma da decenni perché più efficace. Un approccio che gli scienziati delle neuro-scienze e i pedagogisti raccomandano perché in grado di attivare le sinapsi, favorire l’apprendimento e la concentrazione, ridurre lo stress.

Il suo Istituto invece di valorizzare e favorire l’approccio Bimbisvegli (che in pochi anni ha triplicato gli alunni di una piccola scuola in odore di chiusura) non ne ha colto l’opportunità e ha finito per trasferire in un altro plesso, il maestro Giampiero Monaca, che a Serravalle si occupava, in modo trasversale, di garantire la ricaduta di questo approccio in tutte le classi, affidandogli una sola classe, vanificando, di fatto, tutto il cammino costruito dalla comunità educante della scuola di Serravalle negli ultimi anni. Il maestro ha rifiutato l’ordine di servizio applicando alla lettera il motto milaniano “l’obbedienza non è più una virtù” e ora corre il concreto rischio di licenziamento.

La petizione, quindi, è volta a chiedere agli organismi preposti che non si arrivi alle sanzioni disciplinari.

Da un lato, c’è una dirigenza scolastica che avrebbe agito secondo protocollo, dall’altro un maestro che ha fatto dell’outdoor education e di tutto quanto gira attorno al suo metodo qualcosa che va ben al di là dell’ordinario insegnamento.

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