Uso eccessivo e fuori controllo e l'esposizione precoce ai device da parte dei più piccoli, può avere gravi ripercussioni sia a livello fisico e posturale che a livello neuroevolutivo. E non solo: dietro all'utilizzo degli smartphone, si nasconde sempre qualche insidia
“Non dare regole per l’uso dei dispositivi digitali espone i propri figli al rischio di essere vittime di cyberbullismo, soprattutto se si risiede in aree rurali”. È il messaggio che arriva dalla Società italiana delle cure primarie pediatriche, che in un nuovo rapporto mostra gli effetti che l’utilizzo dei dispositivi digitali e dei social media sortisce sulla salute dei bambini.
Sono stati 61 i pediatri di famiglia di tutta l’Italia che hanno partecipato a questa ricerca, 1748 i questionari anonimi che sono stati compilati e 2533 i bambini reclutati.
Un grosso studio che è arrivato a una sola allarmante conclusione: oggi molti bambini sono esposti e, in alcuni casi sovraesposti, a dispositivi digitali. Ciò porta con sé il fatto che un uso eccessivo e incontrollato, insieme a una esposizione precoce ai device da parte dei più piccoli, può avere gravi ripercussioni sia a livello fisico e posturale che a livello neuroevolutivo.
Lo studio
I ricercatori hanno studiato, attraverso le risposte fornite ai questionari in quasi tutte le Regioni d’Italia, i bambini da 0 a 2 anni, da 2 a 6, da 6 a 10 e da 10 a 14 anni.
Obiettivo primario della nostra indagine era quello di stimare la prevalenza della diffusione tra i bambini dei dispositivi digitali, dell’uso di internet e dei social media – spiega Giovanni Cerimoniale, membro del Consiglio Direttivo nazionale della SICuPP. Poi abbiamo voluto valutare l’associazione con le principali variabili, quali ad esempio l’età dei bambini e dei genitori, le condizioni sociali, le regole di utilizzo con l’intento finale di programmare un’attività formativa ed informativa capillare per le famiglie attraverso i pediatri di libera scelta volta alla prevenzione e riduzione degli effetti collaterali da uso improprio dei dispositivi digitali.
I cellulari, tra solitudine e social media
Un importante dato rilevato dall’indagine vede i bambini collegarsi e navigare in internet sempre più da soli, con l’aumentare della loro età: nella fascia dai 2 ai 6 anni la percentuale è del 26%, per arrivare al 65,60% nella fase tra i 6 e i 10 anni e addirittura al 94,10% tra i 10 e i 14 anni.
Anche la mancanza di controllo sui dispositivi dei propri figli, da parte dei genitori, aumenta progressivamente con l’età dei bambini, fino ad arrivare ad un totale del 76%.
Presenti nelle statistiche dello studio SICuPP anche i social media, ai quali partecipano il 76,3% dei bimbi oltre i 12 anni, il 24,9% di quelli tra i 9 e i 12 anni, il 5,4% tra i 6 e i 9 anni e già una percentuale, seppur minima, dell’1,5% dei piccoli tra i 3 e i 6 anni.
Il cyberbullismo
Sono vittime di cyberbullismo il 2,37% dei bambini nella fascia di età tra i 10 e i 14 anni.
Questo dato vuol dire – sottolinea Cerimoniale – che in Italia ciascun pediatra di famiglia, nei bambini che assiste in questa fascia di età, ha circa 5-6 bambini vittime di cyberbullismo.
Cosa devono fare i genitori?
Come spiega Cerimoniale, 4 sono le tappe fondamentali:
- prima dei 3 anni il bambino ha bisogno di costruire i suoi riferimenti spaziali e temporali, pertanto bisogna cercare il più possibile di evitare l’uso degli schermi
- da 3 a 6 anni il bambino ha bisogno di scoprire tutte le sue possibilità sensoriali e manuali, pertanto va incoraggiato il gioco tra pari evitando smartphone o tablet personali
- da 6 a 9 anni il bambino ha bisogno di scoprire le regole del gioco sociale, pertanto non consentire l’uso di internet
- da 9 a 12 anni il bambino inizia a rendersi autonomo dai riferimenti familiari, pertanto evitare la partecipazione ai social network
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Fonte: SICuPP
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