C’è molto altro da imparare prima di mettere una penna tra le mani e scrivere. Per esempio ritagliare e incollare, maneggiare la plastilina o un pennellino, ma anche manipolare contenitori con l’acqua o fare un puzzle
Nessuna fretta per piacere! Ogni età ha i suoi tempi e un preciso percorso da seguire e se la scuola elementare inizia a 6 anni un motivo ci sarà: è questa l’età in cui un bambino è più o meno pronto non solo a star seduto qualche ora di fila, ma anche ad assimilare tutto ciò che serve per imparare – soltanto poi – a scrivere e a leggere. E non solo: anche le loro stesse manine sono diverse e diversamente predisposte a seconda dell’età.
Saper leggere e scrivere prima dei sei anni, insomma, non sempre è un bene per un bambino. E non sempre la tanto acclamata “prescolararizzazione” – con tanto di schede del famigerato pregrafismo – porta benefici. Anzi.
Lo dice chiaramente l’osteopata Riccardo Rinaldi che in un post su Facebook mostra con due semplici radiografie quanto siano differenti le mani di un bimbo della scuola dell’infanzia e di un bimbo di 7 anni.
Osservando le foto possiamo comprendere come mai non è consigliato che il bambino impari a scrivere prima dei 6-7 anni. Le mani dei bambini in età prescolastica sono ancora aperte e non completamente formate, scrive Rinaldi, sostenendo la tesi per cui soltanto quando i bambini saranno maturi per scrivere mostreranno il loro interesse e piacere nel farlo autonomamente.
Ecco la differenza tra la mano di un bambino della scuola dell’infanzia (radiografia di sinistra) e la mano di un…
Posted by Marco Mazzeo on Tuesday, August 9, 2022
Ma è anche questione di autostima
Proprio così! Attenzione a “obbligare” i nostri figli a fare cose per le quali ancora non sono pronti. L’obbligo di imparare a leggere e scrivere precocemente può portare a problemi successivi come la bassa autostima perché il bambino potrebbe credere di non avere le stesse capacità dei suoi coetanei, il che potrebbe danneggiarlo in futuro.
Prima dei 6 anni è necessario lavorare su altro, a partitre dalle emozioni e dai sentimenti, ad esempio su come gestire la rabbia, accettare le regole, comunicare i compagni, e finire con la manipolazione e la conoscenza di altro.
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