Sgridare i tuoi figli non serve! 4 strategie più efficaci per instaurare un dialogo educativo con loro

L'aggressività verbale non è mai la soluzione giusta per l'educazione di un figlio: ecco come contenerla e modificare i propri comportamenti

Quello del genitore è un mestiere difficile – soprattutto oggi: i bambini sono sempre a contatto con stimoli diversi, che ridimensionano l’autorità genitoriale e la riducono a una delle tante voci che sentono durante la giornata.

Per contro, i genitori parcellizzano le proprie energie fra lavoro, incombenze, attività del tempo libero e mille altre cose – e si ritrovano spesso troppo stanchi e stressati per dedicare la giusta attenzione e la giusta pazienza ai propri pargoli.

Ecco che la relazione con i figli si traduce in un susseguirsi senza fine di rimproveri e minacce urlati a pieni polmoni, che spaventano i piccoli e che, il più delle volte, si rivelano controproducenti: i figli non ascoltano, non ubbidiscono e finiscono per odiare la fonte della violenza verbale.

Al posto di gridare e di scaricare la propria frustrazione, instaurando in casa un clima di violenza e terrore, un genitore dovrebbe impegnarsi a mantenere un rapporto pacifico con il proprio figlio.

Ma come riuscire a mantenere la calma nonostante lo stress accumulato all’esterno? Ecco alcune strategie per allenare il proprio autocontrollo e instaurare una relazione sana e costruttiva con il proprio figlio.

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Controlla le tue emozioni

Perdere la calma, soprattutto quando si è alle prese con un bambino piccolo, è naturale. Può accadere quando si è di fretta e il bambino inizia a fare i capricci per una sciocchezza, o quando si ostina a non voler fare una cosa che gli abbiamo chiesto di fare.

Qualunque sia il problema, alzare la voce non è la soluzione: se sgridiamo nostro figlio, il nostro tono di voce e la nostra aggressività lo spaventeranno e incrineranno il nostro rapporto con lui.

Il comportamento di nostro figlio ci fa arrabbiare, questo è un fatto che non può essere cambiato. Ciò che dobbiamo cambiare è la nostra reazione al suo comportamento.

Prima di alzare la voce e sgridarlo, prendiamoci un momento per fare un respiro profondo e calmare la nostra impulsività. Possiamo coinvolgere anche il nostro bambino in questo momento di consapevolezza necessario a ritrovare la calma e moderare le reazioni di entrambi.

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Mostra autorevolezza

Se vogliamo conquistarci la fiducia ma soprattutto il rispetto dei nostri figli, dobbiamo mostrarci autorevoli e rispettare sempre la parola data: in questo modo, diventeremo il modello per nostro figlio, che imparerà a sua volta a rispettare gli impegni presi e ad assumersi le sue responsabilità.

Facciamo un esempio. Abbiamo promesso a nostro figlio che avrà un solo regalo per il suo compleanno, ma poi ci troviamo a comprargli altri giocattoli solo perché lui non smette di fare i capricci: cosa ne sarà della nostra credibilità?

Con il nostro comportamento incoerente, il bambino capisce che basta poco per convincerci a cambiare idea e per farci fare ciò che lui vuole. Al contrario, dobbiamo essere onesti e schietti con lui, anche se questo può renderlo infelice.

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Dialogo al posto delle punizioni

I motivi per cui un bambino fa i capricci o si comporta in modo sbagliato non si eliminano con una punizione – o, peggio, con la violenza fisica.

Anziché ricorrere a metodi coercitivi e al terrorismo psicologico, proviamo a chiedere al piccolo perché si è comportato in quel modo, quali sono i motivi che lo hanno portato nell’errore.

Se la punizione intaccherà la relazione con nostro figlio, il dialogo può rivelarsi un collante fondamentale per cementare questa relazione.

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Dedica tempo (solo) a tuo figlio

Sappiamo bene che gli impegni in una giornata sono mille, soprattutto se si lavora, ma è essenziale trascorrere del tempo di qualità con i propri figli se si vuole costruire una relazione sana e duratura con essa.

Troviamo anche solo 15/20 minuti al giorno da dedicare al dialogo con il nostro bambino o, se è molto piccolo, al gioco costruttivo – senza portarci dietro il PC per continuare a lavorare o il cellulare per controllare mail e social.

Questo tempo deve essere come un giardino fiorito, un’oasi di pace e di serenità in cui il bambino sa di poter avere il 100% dell’attenzione del suo genitore.

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