Scuole aperte anche d’estate? Approvato il decreto che stanzia 400 milioni di euro, ecco cosa prevede

Il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, firma un decreto che prevede uno stanziamento di 400 milioni di euro per finanziare “attività di inclusione, socialità e potenziamento delle competenze per il periodo di sospensione estiva delle lezioni”

Le scuole chiuse in estate sono croce e delizia degli italiani. Oramai da decenni, infatti, si detto definitivamente addio all’idea della lunga villeggiatura che – da metà giugno a metà settembre – non si concilia più con i tempi lavorativi di entrambi genitori. Ciò obbliga molti a piegarsi al salasso dei campi estivi, ma tutti gli altri? La stragrande maggioranza di bimbi e ragazzi finisce col passare lunghe giornate in casa, da tv e cellulari.

E così, se da un lato ci sono petizioni, come quella di WeWorld Onlus e Mamme di Merda, che chiedono un cambio del calendario scolastico con il solo stop nei mesi di luglio e agosto, dall’altro il Governo prova a trovare la quadra e approva un decreto che stanzia 400 milioni di euro per finanziare attività di inclusione, socialità e potenziamento delle competenze per il periodo di sospensione estiva delle lezioni.

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Lo ha firmato il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, per gli anni scolastici 2023/24 e 2024/25, ed è destinato alle scuole primarie e secondarie statali e paritarie non commerciali. Le risorse consentiranno di attivare percorsi che potranno interessare, in base alle proposte delle scuole: la platea dei destinatari e la durata dei percorsi, infatti, potranno essere ulteriormente ampliate dagli istituti grazie ad accordi con enti locali, università, organizzazioni di volontariato e del terzo settore, associazioni sportive e le stesse famiglie, sull’esempio delle migliori pratiche già sviluppate in base all’autonomia scolastica.

I 400 milioni, che fanno capo al Programma nazionale “Scuola e competenze 2021-2027”, permetteranno infatti di sostenere progetti che prevedono attività ricreative, sportive, musicali, teatrali, a tema ambientale ma anche di potenziamento disciplinare e, più in generale, tutte quelle iniziative che favoriscono l’aggregazione, l’inclusione e la socialità.

I docenti che decideranno di aderire su base volontaria ai progetti potranno essere remunerati nei limiti delle risorse disponibili per i moduli didattici attivati.

Dall’altra parte viene ricordato il già alto carico di lavoro degli insegnanti e la stanchezza dei ragazzi già a giugno e vengono denunciate le carenze strutturali della scuole italiane inadatte a ospitare alunni in estate.

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