Addio alla scuola dell’inclusione? Il nuovo decreto allarma le famiglie dei disabili, parte la campagna #NoEsonero

Sarà tutto più difficile per gli alunni disabili a scuola? Le famiglie sono in allarme e parte la campagna #noesonero

Anno scolastico nuovo, nuove difficoltà per gli alunni con disabilità? In queste settimane sono tanti i dubbi emersi in merito alle novità introdotte dal Decreto Interministeriale n° 182 del 29/12/2020. Si fa riferimento infatti all’esonero dallo studio di alcune discipline nel Piano educativo individualizzato (PEI) dell’alunno disabile.

Di fatto, la persona con disabilità potrebbe non restare in classe coi compagni o avrebbe discipline differenti.

Abolite da oltre 50 anni, non sembra che le classi differenziali in cui venivano inseriti gli alunni disabili torneranno a fare capolino nella scuola italiana. Per fortuna. Ciò che però preoccupa è un punto esplicitato nell’articolo 10 del nuovo decreto ed è quello in cui si fa riferimento al fatto che “con disabilità sia esonerato da alcune discipline di studio”.

Occorre fare chiarezza. Il decreto di fatto cerca di mettere ordine in questo intricato sistema, introducendo uno strumento molto potente: il nuovo PEI, un documento importante ai fini dell’inclusione scolastica, scritto a 4 mani da scuola, famiglia, medici ed enti locali in cui si sottolinea la possibilità di personalizzare l’apprendimento in funzione del benessere non solo fisico ma anche psicologico e sociale, dell’autonomia, della socializzazione.

inclusione

© Shutterstock/FrankHH

Sulla carta e speriamo anche nella pratica, ciò permetterà di creare una scuola che sia sempre più personalizzata e calibrata sulle reali esigenze e potenzialità della persona. Ma la parola “esonero” non poteva non far tornare alla memoria le terribili classi “ghetto”, le differenziali, ormai un ricordo lontano.

Non mancano dubbi e polemiche

Tra i genitori c’è chi la vede come un’opportunità ma chi invece lo considera un colpo di mano all’inclusione, come il Presidente dell’Associazione Tutti a Scuola Onlus Toni Michetti che ha dedicato all’argomento un lungo post sul suo blog sul Fatto Quotidiano:

“Ora sarà tutto più difficile per gli alunni disabili a scuola. Sarà sancita l’esclusione dalla classe in alcune materie e sarà possibile ridurne l’orario scolastico senza che nessuno possa obiettare alcunché. Per ogni alunno disabile la definizione del suo percorso scolastico sarà definita ed “approvata” da un organo presieduto dal dirigente scolastico. In altri termini, a maggioranza sarà possibile decretare che al piccolo Alberto quelle ore di scuola non servono e non serviranno mai” dice Michetti. “Con dovizia di particolari e sconcertante cinismo si stabilisce che l’esonero e la conseguente espulsione dell’alunno disabile dalla classe può essere determinata dal Glo (gruppo lavoro operativo) che ne definisce il Pei (piano educativo individuale)”.

Sui social molte persone stanno manifestando la loro preoccupazione anche perché purtroppo in molti casi la società è tutt’altro che inclusiva e a misura di disabile. Non sta a noi stabilire chi abbia torto e chi ragione ma resta il fatto che i genitori di bambini e ragazzi con disabilità hanno paura che possano perdere i diritti che nei decenni hanno faticosamente conquistato (e che talvolta non vengono neanche riconosciuti).

Anche tra i genitori c’è una spaccatura. Da una parte c’è chi pensa che questa sia una strategia davvero utile a personalizzare la didattica in funzione delle reali capacità dei ragazzi, dall’altra c’è chi la vede come una vera e propria esclusione, uno schiaffo a tanti anni di battaglie in nome dell’inclusione.

Sui social la campagna #NOESONERO

La protesta correa anche sui social. Nei giorni scorsi è stata lanciata da CoorDown e da altre associazioni che si occupano di disabilità, la campagna #NoEsonero che punta proprio a manifestare il dissenso verso il nuovo decreto. E per il 13 febbraio prossimo è previsto un flashmob online per chiedere una scuola davvero inclusiva:

“Hai già visto un’onda arancione invadere la tua bacheca, siamo noi di CoorDown insieme a tantissime associazioni che si occupano di disabilità e che hanno aderito alla protesta! Puoi partecipare anche tu inserendo il “motivo” #NOESONERO nella tua foto profilo di Facebook” spiega CoorDown.

Per partecipare al flash mob si può quindi cambiare la propria immagine del profilo inserendo il motivo per cui si partecipa.

“Ci daremo appuntamento sabato 13 alle 12:00 per condividere tutti insieme le nostre immagini di manifestanti. Le polaroid possono essere pubblicate in tutti i social che hai a disposizione. Aggiungi l’hashtag #NOESONERO per essere rintracciato. Quanto più puntuali saremo tanto più sarà efficace: sarà proprio come trovarsi insieme in piazza a manifestare!” è l’appello delle associazioni.

Fonti di riferimento: DI n°182 del 29/12/2020, Coordown/Facebook

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