Niente sculacciate, punizioni fisiche né abusi verbali se non vogliamo compromettere la stabilità psichica dei nostri figli.
Schiaffi, sculacciate e umiliazioni o anche solo minacce ai propri figli possono provocare loro conseguenze anche gravi in futuro
Mai sculacciare i propri figli. Alla stessa stregua con cui le coccole di mamma e papà crescono bimbi sani e in salute, così le punizioni corporali possono provocare nei piccoli danni psicologici anche gravi.
A lanciare l’allarme sono i pediatri americani, secondo cui quelle che definiscono “strategie disciplinari avverse” (Aversive disciplinary strategies), comprese tutte le forme di punizione corporale e di urla o di umiliazione dei bambini, potrebbero essere efficaci nel brevissimo termine – seppur in misura minima – ma sicuramente non efficaci nel lungo periodo.
Con nuove prove, i ricercatori collegano le punizioni corporali a un aumentato rischio di esiti negativi sul piano comportamentale, cognitivo, psicosociale ed emotivo per i bambini, confermando il filone – oramai consolidato – che con le sculacciate in realtà i bambini sono meno inclini ad obbedire, tanto che questa strategia di “educazione” è entrata a pieno titolo tra i reati perseguibili per legge in parecchi stati.
Per questo motivo, l‘American Academy of Pediatrics fornisce una guida per i pediatri e per gli altri operatori sanitari per l’infanzia sull’educazione dei genitori e sulle strategie positive ed efficaci nella disciplina dei bambini in ogni fase di sviluppo, per evitare la punizione fisica e l’abuso verbale. Il nuovo intervento aggiorna le linee guida pubblicate nel 1998 – “Guidance for Effective Discipline” – che si limitavano a suggerire ai genitori “di sviluppare metodi diversi dalle sculacciate come risposta a una condotta indesiderata”.
D’altronde, già nel 1989 la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell’infanzia, attraverso il suo Comitato sui diritti dell’infanzia, invitò tutti gli stati membri a vietare le punizioni corporali sui bambini e a istituire programmi educativi su una disciplina positiva. L’articolo 19 così recita: “Le parti adottano tutte le misure legislative, amministrative, sociali ed educative appropriate per proteggere il bambino da ogni forma di violenza fisica o mentale, lesioni o abusi, negligenza o trattamento negligente, maltrattamento o sfruttamento, compreso l’abuso sessuale , mentre è sotto la custodia di [i] genitore / i [o] tutori legali o qualsiasi altra persona che abbia cura del bambino”.
Le conseguenze delle punizioni fisiche sui bambini
I pediatri insistono sulla forte associazione tra le sculacciate e i successivi esiti negativi, riassumendo le conseguenze associate alla punizione corporale dei genitori in questo modo:
- la punizione corporale di bambini di età inferiore ai 18 mesi aumenta la probabilità di lesioni fisiche
- l’uso ripetuto di punizioni corporali può portare a comportamenti aggressivi e alterchi tra genitore e figlio e può influenzare negativamente la relazione genitore-figlio
- le punizioni corporali sono associate ad un aumento dell’aggressività nei bambini in età prescolare e scolare
- sperimentare punizioni corporali rende più probabile che i bambini saranno provocatori e aggressivi in futuro
- la punizione corporale è associata ad un aumentato rischio di disturbi mentali e problemi cognitivi
- il rischio di dure punizioni aumenta quando la famiglia sta vivendo momenti stressanti, come difficoltà economiche, problemi di salute mentale, violenza da partner o abuso di sostanze
- anche gli attacchi verbali da soli sono da associarsi a esiti avversi, simili a quelli dei bambini che subiscono abusi fisici: le forme non fisiche di punizione sono altrettanto crudeli e degradanti e includono, ad esempio, una punizione che sminuisce, umilia, denigra, minaccia, spaventa o mette in ridicolo il bambino
Anche perché i bambini sono spugne e vedere i genitori alzare le mani su di loro, sdogana il gesto che, ai loro occhi, diventa legittimato, anche nei confronti di altri bambini, fratelli, ecc… Come pretendere che non diventino “maneschi” se i genitori sono i primi a relazionarsi in questo modo?
Ma non solo: l’associazione tra le punizioni corporali e gli esiti avversi per la salute degli adulti è stata esaminata in un rapporto del 2017 che analizzava i dati originali dello studio Adverse Childhood Experiences del 1998, in cui i ricercatori hanno scoperto che la sculacciata era associata a un aumento delle probabilità di suicidio, di abuso di alcol da moderato a pesante e di uso di sostanze nell’età adulta.
Insomma, c’è poco da discutere. Le punizioni corporali, continue e reiterate nel tempo come unica forma di educazione, non sono efficaci ma, anzi, estremamente dannose. Il cervello dei bimbi e le loro aspettative, le loro abitudini e il loro comportamento, tutto si plasma in base a ciò che noi abbiamo da offrire loro: se sono coccole e amore, rispetto e stima, diventeranno adulti amorevoli e senza paure.
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Germana Carillo