In Scozia una nuova legge prevede il divieto di dare sculacciate e schiaffi ai bambini. Questa nazione diventa così il primo paese del Regno Unito a vietare le punizioni corporali facendole diventare a tutti gli effetti un reato perseguibile penalmente.
In Scozia una nuova legge prevede il divieto di dare sculacciate e schiaffi ai bambini. Questa nazione diventa così il primo paese del Regno Unito a vietare le punizioni corporali facendole diventare a tutti gli effetti un reato perseguibile penalmente.
La Scozia, però, non è certo il primo paese europeo o extraeuropeo a fare una scelta del genere. Vi abbiamo già parlato della Francia dove una norma simile è stata approvata pochi mesi fa. Mentre in paesi come Svezia, Finlandia, Tunisia, Polonia e molti altri, il divieto di usare le mani contro i bambini è già attivo da tempo.
Anche il Galles sembra essere sul punto di introdurre un divieto simile mentre al momento non è previsto che Inghilterra o Irlanda del Nord seguano l’esempio dei sopracitati paesi o della vicina Scozia.
Il divieto di infliggere qualsiasi tipo di punizione fisica ai bambini è stato sostenuto in modo schiacciante dal parlamento scozzese con 84 voti favorevoli e 29 contrari e, una volta in vigore, andrà a cambiare l’attuale normativa che prevede per genitori e tutori la possibilità di usare una forza fisica “ragionevole” per disciplinare i propri figli.
A proporre la novità in Scozia è stato il deputato John Finnie che ha affermato che queste tipologie di punizioni non fanno altro che insegnare ai bambini che la “forza è giusta” mentre il divieto “invierebbe un messaggio forte che la violenza non è mai accettabile in nessun contesto“.
Come hanno capito anche in Scozia, la punizione fisica danneggia i bambini, non è una forma efficace di disciplina e può trasformarsi in alcuni casi in abuso fisico. La nuova legge permette di perseguire i genitori che schiaffeggiano, colpiscono con una mano o un attrezzo, danno calci o scuotono i bambini ma è vietato anche pizzicare e tirare i capelli oltre che costringere i piccoli a rimanere in posizioni scomode.
Il divieto è comunque ancora molto criticato e, secondo i sondaggi, la maggior parte della popolazione non sarebbe d’accordo con quanto stabilito dal proprio parlamento.
Chi si oppone alla nuova legge è convinto che lievi punizioni corporali non possano fare danni a lungo termine a un bambino, ma molti enti di beneficenza e psicologi dell’educazione non sono d’accordo. Inoltre si teme che il provvedimento possa criminalizzare anche i “genitori buoni” alle prese con un “ragionevole castigo”.
E nel nostro paese? In Italia ancora non esiste una precisa legge per vietare le punizioni corporali ma solo una sentenza della Corte di Cassazione che si è espressa contro l’uso di percosse nei confronti dei bambini.
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Francesca Biagioli