Martha Payne, bimba scozzese di 9 anni, dopo aver consumato per diverso tempo pasti di dubbia qualità, è passata all'azione: ha aperto un blog, si chiama NeverSeconds, su cui pubblica le foto-denuncia dei deludenti menù serviti alla mensa scolastica.
Un mini-cheeseburger, due crocchette di patate, qualche fettina di cetriolo, un ghiacciolo. E un commento eloquente: “Sono una bambina che sta crescendo, devo restare concentrata tutto il pomeriggio e non posso farlo avendo mangiato una crocchetta. Chi pensa di riuscirci?”. Questo è uno dei post di Martha Payne, bimba scozzese di 9 anni, che, dopo aver consumato per diverso tempo pasti di dubbia qualità, è passata all’azione: ha aperto un blog, si chiama NeverSeconds, su cui pubblica le foto-denuncia dei deludenti menù serviti alla mensa scolastica.
Il tam tam sulla rete non ha tardato ad arrivare, con alcuni suoi post rimbalzati in maniera virale su Twitter, e il suo sito è stato preso letteralmente d’assalto. Ad oggi, sono state circa 720 mila le pagine visitate, con picchi di ben 40 mila utenti sono passati di là in un solo giorno e moltissimi commenti, soprattutto di persone preoccupate per la salute dei bambini, costretti a consumare i pasti che Martha ha messo online. Altri esempi sono: una fetta di pizza, una crocchetta di patate, qualche chicco di mais, un cupcake per dessert, oppure una zuppa, tre patate, tre fettine di cetriolo (con tanto di capello) e due salsiccette.
Costo £ 2, spiega la bimba, che, insieme a una recensione di ogni pasto, fornisce una valutazione di quanto è buono il sapore, quanti bocconi sono necessari per finirlo, quanto fa bene alla salute e anche l’indicazione se ha trovato eventuali capelli nel suo cibo. Grazie alla sua denuncia, però, ora le cose stanno migliorando: il papà ha da poco incontrato il consiglio locale, che ha annunciato che i bambini potranno avere insalata, frutta e pane illimitati. Ottimo lavoro, piccola Martha. E buon appetito!
Roberta Ragni