Avete presente quell’immagine dello scienziato un po’ pazzo, uomo, spettinato, con gli occhiali e ricoperto da scartoffie o strani oggetti? Ebbene dimenticatela! Gli scienziati secondo i bambini sono molto differenti dal passato e finalmente diventano anche donne!
Avete presente quell’immagine dello scienziato un po’ pazzo, uomo, spettinato, con gli occhiali e ricoperto da scartoffie o strani oggetti? Ebbene dimenticatela! Gli scienziati secondo i bambini sono molto differenti dal passato e finalmente diventano anche donne!
I bambini sono un passo avanti a noi sulla questione “gender” e non si fanno influenzare troppo dai luoghi comuni (almeno fino ad una certa età). Un esperimento, i cui risultati sono stati pubblicati su Child Development, ha infatti valutato come i più piccoli disegnino gli scienziati e, con una certa piacevole sorpresa, si è visto che è notevolmente aumentata la percentuale di chi li rappresenta di sesso femminile.
Per indagare su come sono cambiate le percezioni di genere da parte dei bambini, in particolare rispetto alla figura dello scienziato e del ricercatore, un team di psicologi degli Stati Uniti, guidati da David Miller, hanno analizzato i risultati di 78 studi. Questi racccoglievano disegni realizzati tra il 1966 e il 2016 da 20 mila bambini che frequentavano diverse classi, dall’asilo alle scuole superiori.
Si è visto così che attualmente un piccolo “pittore” su 3 dipinge lo scienziato di sesso femminile. Si tratta di un cambiamento importante e sostanziale rispetto a quanto avveniva negli anni ’60 e ’70 quando gli scienziati donna venivano disegnati solo da circa 1 bambino su 100 (in altri termini il 99,4% dei bambini disegnava un ricercatore maschio).
Miller e i suoi collaboratori hanno evidenziato anche un fatto interessante: i bambini dell’asilo (fino circa a cinque o sei anni) disegnavano, in una percentuale approssimativamente uguale, scienziati uomini e donne. Ma man mano che i bambini crescevano, però, la percentuale di donne disegnate diminuiva. Il sospetto è ovviamente che il cambiamento abbia a che fare con i bambini che diventano più grandi e di consegunenza maggiormente esposti agli stereotipi di genere presenti nella società in cui vivono.
Ma soffermandoci sul dato positivo, ovvero che si assottiglia la differenza tra maschi e femmine in relazione al lavoro di scienziato, ci si chiede a cosa sia dovuto il cambiamento di percezione nei più piccoli? Probabilmente al numero sempre più crescente di donne scienziate che sono presenti e si fanno conoscere al grande pubblico tramite tv, riviste e altri mezzi di comunicazione.
Come ha spiegato Toni Schmader, scienziato e psicologo presso l’Università della British Columbia a Vancouver, in Canada:
“I bambini disegnano ciò che vedono. I risultati suggeriscono che i bambini devono imparare di più sui ruoli delle donne nella scienza, perché gli stereotipi possono influenzare ciò che loro pensano di poter e non poter fare. Se possiamo cambiare queste rappresentazioni, le ragazze potrebbero essere più facilmente in grado di immaginare per se stesse un futuro nella scienza”.
Gli stereotipi si stanno dunque indebolendo anno dopo anno (fortunatamente) ma la maggior parte dei bambini negli Stati Uniti ancora vede la scienza come una professione tipicamente maschile. C’è da aspettare dunque ancora qualche anno per la totale parità di genere?
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Francesca Biagioli
Foto Credit: Vasilia Christidou