“La folle avventura dell'orsacchiotto di Emma” è un libro che solo apparentemente è destinato ai più piccoli, manda infatti un messaggio molto chiaro ai genitori, sottolineando i rischi di condividere online immagini e video dei propri figli
Proprio ieri vi abbiamo parlato di un video particolarmente inquietante realizzato da Deutsche Telekom, la più grande azienda di telecomunicazioni tedesca, che mette in guardia dai pericoli di condividere online le immagini dei nostri figli. Leggi anche: L’intelligenza artificiale rende ancora più pericoloso condividere le foto dei nostri figli, il video che tutti dovrebbero vedere
Questo non è però l’unico strumento che tenta di rendere più consapevoli i genitori, che spesso sottovalutano i rischi della rete e della condivisione di foto e video di minori. Esiste anche un libro, opera dell’associazione L’Enfant Bleu e l’agenzia Havas Play, dal titolo “La folle avventura dell’orsacchiotto di Emma”, illustrato da Chloé Mencarelli.
Un libro solo apparentemente destinato ai bambini, in quanto alla fine la storia punta piuttosto a mandare un messaggio chiaro e diretto ai genitori. Nel libro si legge che la mamma della piccola Emma trova il suo orsacchiotto così adorabile che non può fare a meno di fotografarlo continuamente e condividere le immagini sui social network. Ma senza che lei se ne accorga, le foto di quest’ultimo finiscono nelle mani di persone cattive che ne fanno usi impropri.
Si fa riferimento ai pedocriminali che diffondono fotografie di bambini trovate sui social network per alimentare i siti frequentati da pedofili.
Secondo i dati del National Center for Missing & Exploited Children, il 50% delle fotografie che si trovano sui forum di pornografia infantile sono istantanee scattate dai genitori e condivise pubblicamente sui loro social network. Una cifra agghiacciante che aumenta anche durante le vacanze quando i genitori condividono maggiormente il loro tempo trascorso con la famiglia.
Ma, tornando al libro, basta cambiare l’orsacchiotto con il nome del proprio bambino o bambina e il gioco è fatto. Il messaggio arriva diretto: dietro l’abitudine apparentemente innocua di condividere le immagini dei propri figli si nascondono pericolosi rischi.
Il libro si può leggere gratuitamente su Calameo.
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Fonte: Calameo
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