In un mondo in cui sono ormai entrambi i genitori a dover lavorare per mantenere la famiglia, è raro si riesca a trascorrere tutta la giornata con i propri figli. In realtà, basta poco perché loro non percepiscano la nostra assenza come una mancanza
Basta poco perché l’infanzia dei nostri figli sia serena. Un libro letto insieme anche solo la sera prima della nanna, una passeggiata all’uscita dalla scuola, la merenda fatta insieme. In una famiglia in cui lavorano entrambi i genitori, a volte è però assai complicato gestire un’intera giornata e cadenzare ognuno di questi momenti. E, spesso, tenere a bada i sensi di colpa.
Già, perché ci vuole un attimo anche a sentirsi inadeguati e manchevoli e a non avere una sensazione di tranquillità nel momento in cui ci rende conto (o se ne è convinti erroneamente) che si sta dedicando più tempo a destreggiarsi tra gli innumerevoli compiti quotidiani piuttosto che a crescere i pargoli. Ma è davvero così? Non proprio, o non esattamente: come già altre volte abbiamo detto, è il tempo – di qualità – che trascorriamo con i nostri piccoli a fare la differenza. E a formare emozioni e sensazioni che potranno gioiosamente portarsi indietro.
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A rimetterci in discussione ci ha pensato una tiktoker, tale Sara Martinez, che in video diventato virale afferma che ci sono 3 momenti chiave al giorno in cui un genitore dovrebbe stare con il proprio figlio: i tre minuti dopo il risveglio, i tre minuti dopo il ritorno a casa da scuola o dall’asilo e i tre minuti prima di andare a letto.
@iamsaramartinez I always struggle with mom guilt and questioning if i was present enough. If this is true or not, I do find setting aside specific time to be present with my toddler (no phones out, etc) has made a positive impact. #raisingkids #parenting #parentingtips #parentingtip #childpsychology #raisingtoddlers #toddlerparents #toddlermom #presentparenting #toddlermama #raisingchildren
Ma non tutti sanno, però, che la Martinez non ha fatto altro che riprendere la teoria del neuroscienziato e psicologo statunitense, Jaak Panksepp, morto nel 2017. Proprio secondo i suoi studi, sono tre i momenti specifici, ognuno di tre minuti, nel corso di una intera giornata di un bambino, durante i quali la presenza di un genitore è più necessaria di altri.
E, appunto, si tratta:
- di tre minuti dopo che il piccolo bambino si sveglia
- di tre minuti dopo che torna a casa da scuola o dall’asilo
- di tre minuti prima di andare di addormentarsi
Questo ultimo punto può essere consolidato dalla lettura ad alta voce di un albo illustrato.
Conclusione? Tutti noi, adulti di riferimento per i nostri piccoli, dovremmo fare in modo che questi momenti siano il più sereni e felici possibile.
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