Quando si sviluppa la coscienza? Già prima della nascita, ora ci sono le prove!

Secondo un’ampia revisione degli studi, la coscienza di un bambino potrebbe svilupparsi molto prima della nascita, poiché i neonati sarebbero in grado di integrare risposte sensoriali e cognitive in esperienze coscienti

Se osservi un bambino che guarda meravigliato la candela tremolante sulla sua prima torta di compleanno, è chiaro che sta succedendo qualcosa dietro quei grandi occhi.

Non è sempre stato così. Riavvolgendo l’orologio, dal bambino curioso al neonato fino all’uovo fecondato, quella consapevolezza diventa sempre più difficile da riconoscere.

Definire la coscienza è un qualcosa di molto complesso, infatti, gli scienziati hanno anche avuto difficoltà a individuare con precisione quando una rete di neuroni in via di sviluppo ha una complessità sufficiente per percepire l’ambiente circostante.

La coscienza può essere definita come il buco nero della neurologia; una singolarità nascosta da un orizzonte degli eventi di esperienza soggettiva a cui nessun altro può accedere.

Alcuni suggeriscono che la coscienza emerga molti mesi dopo la nascita, non molto prima del primo compleanno. Altri sostengono che i nostri primi momenti di consapevolezza potrebbero essere con noi subito dopo la nascita.

Per riassumere lo stato attuale dei progressi sull’argomento, un piccolo team di neuroscienziati e filosofi provenienti da Australia, Germania, Stati Uniti e Irlanda hanno condotto una revisione della letteratura fino ad oggi.

Secondo i loro risultati, ci sono prove sufficienti per sostenere uno stato di consapevolezza precoce, che potrebbe funzionare molto prima della nascita.

Gli autori hanno presentano quattro prove a sostegno della coscienza che emerge al momento della nascita:

  1. connettività avanzata nel cervello
  2. indicatori di attenzione
  3. ricerche che comportano l’integrazione di informazioni provenienti da diversi sensi
  4. marcatori fisici coinvolti nella sorpresa e nel riorientamento dell’attenzione.

I nostri risultati suggeriscono che i neonati possono integrare risposte sensoriali e cognitive in via di sviluppo in esperienze coscienti coerenti, per comprendere le azioni degli altri e pianificare le proprie risposte.

Ciò non significa necessariamente che la coscienza venga attivata improvvisamente alla nascita, ma che potremmo aspettarci un graduale risveglio dell’esperienza che si sviluppa man mano che le sinapsi si fondono, i sensi si fondono e la cognizione costruisce modelli che possono essere messi in discussione quando compaiono nuovi stimoli.

Le domande se la consapevolezza sia frammentaria o completa, se i feti sognino oppure come potremmo relazionarci con la consapevolezza di un neonato, non hanno ancora una risposta e sono necessarie ulteriori analisi per arrivare a comprendere la profondità della coscienza alla nascita.

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Fonte: Trends in Cognitive Science

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