L'esposizione ripetuta a programmi TV violenti e aggressivi durante l'età prescolare ha ripercussioni sulla psiche degli adolescenti, come dimostrato da questo studio canadese
I bambini piccoli, se esposti alla visione di programmi televisivi violenti e aggressivi, possono manifestare gravi forme di disagio psicologico durante l’adolescenza e l’età adulta. È quanto emerge da uno studio condotto dai ricercatori dell’Università di Montreal e recentemente pubblicato.
In pratica, far vedere ai nostri figli contenuti ad alto livello di violenza – con linguaggio forte, colluttazioni, sparatorie, inseguimenti, aggressività verbale e fisica – durante gli anni della scuola materna avrebbe ripercussioni sulla loro socialità e anche sul loro rendimento scolastico quando saranno più grandi.
Questo perché nei primi anni rappresentano un momento critico per lo sviluppo del cervello, che è più predisposto a subire l’influenza dell’ambiente e degli stimoli a cui viene sottoposto. Comprendere quali sono i fattori che più influenzano lo sviluppo del bambino e capirne gli effetti è molto importante per trovare le giuste strategie educative da parte di genitori e educatori.
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Per il loro studio, i ricercatori hanno coinvolto alcune famiglie con bambini piccoli (età compresa fra i tre anni e mezzo e i quattro anni e mezzo), chiedendo conto ai genitori dei contenuti televisivi guardati dai propri figli, con particolare attenzione all’eventuale visione di programmi violenti da parte dei bambini. Successivamente, il materiale televisivo segnalato dai genitori è stato analizzato dagli autori dello studio.
Le stesse famiglie sono state nuovamente sottoposte a delle interviste dopo alcuni anni, quando i figli hanno ormai raggiunto i dodici anni di età, allo scopo di osservare gli effetti dei programmi televisivi visti nell’infanzia sul loro sviluppo psicologico e sui loro traguardi scolastici.
Rispetto ai loro coetanei dello stesso sesso che non sono stati esposti a contenuti violenti durante l’infanzia, i ragazzi e le ragazze che sono stati esposti ai tipici contenuti violenti in televisione hanno dimostrato di avere maggiori probabilità di sperimentare aumenti del disagio emotivo in età adolescenziale – spiega la professoressa Pagani, autrice dello studio.
In particolare, sono emerse problematiche quali ansia, tristezza e malessere psicologico, nonché una diminuzione del rendimento scolastico e del coinvolgimento in classe in conseguenza dell’esposizione a programmi TV violenti durante i primi anni di vita.
Questo perché i bambini molto piccoli tendono a identificarsi con i personaggi in TV e a trattare tutto ciò che vedono come reale. In particolare, guardando show violenti imparano che la violenza è un mezzo giustificato per risolvere i problemi. L’esposizione ripetuta a questo tipo di messaggio, poi, rafforza la convinzione e insegna ai piccoli che la violenza è “normale” nelle interazioni con gli altri.
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Fonte: Université de Montréal
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