Lo smog viaggia attraverso la placenta delle donne incinte e minaccia così la salute dei neonati: uno studio lo conferma.
Particelle di inquinamento atmosferico trovate nella placenta di donne in attesa di un figlio
In gravidanza, l’inquinamento atmosferico arriva dritto fino alla placenta. È la nuova scioccante notizia che arriva da un nuovo studio inglese, secondo cui lo smog viaggia attraverso la placenta delle donne incinte e minaccia così la salute dei neonati.
Gli scienziati della Queen Mary University di Londra, in uno studio presentato al congresso internazionale della European Respiratory Society (Ers) a Parigi, hanno trovato la prima prova che particelle di inquinamento atmosferico viaggiano attraverso i polmoni delle donne in attesa di un bambino e si depositano nelle loro placente.
L’aria tossica è già fortemente legata a un danno provocato ai feti, ma il modo in cui viene questo danno si perpetui era ancora sconosciuto. Ora, il nuovo studio, che coinvolge madri che vivono a Londra, ha rivelato particelle fuligginose nelle placente. Ed è del tutto possibile che le particelle siano entrate anche nei feti.
“È un problema preoccupante: esiste una massiccia associazione tra l’inquinamento atmosferico che una madre respira e l’effetto che ha sul feto”, ha detto la dottoressa Lisa Miyashita, della Queen Mary.
Una serie di studi precedenti aveva già dimostrato che lo smog aumenta significativamente il rischio di parto prematuro e di basso peso alla nascita, portando a danni permanenti alla salute. Mentre un altro ampio studio su oltre 500mila nascite a Londra, pubblicato a dicembre, aveva confermato il legame e indotto i medici a dire che le implicazioni per molte milioni di donne in città inquinate in tutto il mondo sono “qualcosa che si avvicina a una catastrofe di salute pubblica”.
Lo studio
I ricercatori inglesi hanno esaminato la placenta di cinque donne non fumatrici, delle quali hanno isolato i “macrofagi”, ossia le cellule del sistema immunitario che inglobano particelle nocive come i patogeni e l’inquinamento.
Tramite l’uso di un microscopio ottico, sono state hanno trovato 72 cellule scure tra circa 3.500 macrofagi, poi con un potente microscopio elettronico ne hanno esaminato la forma.
Dalle analisi è emerso che queste assomigliavano molto alle particelle fuligginose (create dalla combustione del carbonio) che si trovano nei macrofagi del polmone, che catturano molte delle particelle inquinanti.
“È evidente per noi che si tratta di particelle fuligginose. Gli esperimenti precedenti hanno dimostrato che le particelle respirate da animali in stato di gravidanza passano attraverso il flusso sanguigno nella placenta”, afferma Miyashita. E sebbene siano necessarie altre ricerche per confermare questi risultati “non sappiamo se le particelle che abbiamo trovato possano anche spostarsi nel feto, ma le nostre prove suggeriscono che questo è effettivamente possibile”, ha spiegato il pediatra Norrice Liu, ricercatore della Queen Mary University di Londra. “Sappiamo anche che le particelle non hanno bisogno di entrare nel corpo del bambino per avere un effetto negativo, perché se hanno un effetto sulla placenta, questo avrà un impatto diretto sul feto”.
I bambini, dunque, sono minacciati dall’inquinamento pur essendo teoricamente protetti nel grembo materno. Un dato che dovrebbe far riflettere sulla necessità di politiche più rigide per avere un’aria più pulita e per ridurre l’impatto dell’inquinamento sulla salute di tutto il mondo.
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Germana Carillo