La SIDS, la tristemente nota sindrome della morte in culla, è purtroppo un fenomeno abbastanza frequente in Australia. Per correre ai ripari è stata ideata la Pepi-Pod, una sorta di vaschetta che crea una barriera tra bambino, mamma e papà nel lettone.
La SIDS, tristemente nota sindrome della morte in culla, è purtroppo un fenomeno abbastanza frequente in Australia. Per correre ai ripari è stata ideata la Pepi-Pod, una sorta di vaschetta che crea una barriera protettiva per il bambino nel lettone.
Dormire nella stessa stanza a stretto contatto con i propri genitori fa molto bene a bambini e neonati, quello che viene chiamato co-sleeping offre molti benefici di cui abbiamo parlato. Dormire nello stesso letto però, nel caso di bambini molto piccoli, può essere rischioso. Ecco allora che dall’Australia arriva un oggetto che permette al neonato di dormire in tutta tranquillità e sicurezza a contatto con i propri genitori.
La famigliola è tutta nello stesso letto ma il piccolo è ben separato tramite una vaschetta realizzata in polipropilene vergine al 100%, una plastica alimentare che non contiene BPA o ftalati. Si tratta appunto della Pepi-Pod di cui centinaia di esemplari saranno distribuiti nel Queensland questo mese con l’obiettivo di ridurre il numero di bambini che muoiono di SIDS.
Foto: changeforourchildren.nz
La professoressa Jeanine Young dell’University of the Sunshine Coast (USC) ha dichiarato che i tassi di mortalità infantili dell’Australia sono tre volte più elevati rispetto a quelli di altri paesi sviluppati. Attualmente circa il 97% di queste morti sono associate a fattori di rischio prevenibili e dunque è di fondamentale importanza mettere in atto delle strategie per limitare il più possibile questo fenomeno, frequente soprattutto tra le famiglie indigene locali.
Tra le strategie per sostenere le famiglie vi è appunto l’idea semplice ma efficace di questa vaschetta che evita il rischio di soffocamento accidentale. Attraverso i servizi sanitari locali le Pepi-Pod verranno distribuite a circa 400 famiglie del Queensland, in foto potete vedere Natasha con il suo piccolo Zeliciah che l’hanno già ricevuta.
Foto: usc.edu.au
Importante segnalare che esistono fattori protettivi e al contrario fattori di rischio per la SIDS da non sottovalutare. Come ha dichiarato a dottoressa Young:
“Se sei una madre non fumatrice e allatti al seno, hai un rischio molto basso, anche se condividi lo stesso letto con il bambino. Ma se hai un bambino con basso peso alla nascita, prematuro o esposto al fumo di sigaretta, droghe e alcol, che dorme su un divano con un genitore, allora il rischio aumenta”.
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Anche in Finlandia tempo fa è nata un’iniziativa simile, quella delle baby box scatole in cartone rigido dove far dormire in tranquillità e sicurezza i neonati. Che ne pensate? Voi avete praticato o praticate il co-sleeping?
Francesca Biagioli
Foto copertina: changeforourchildren.nz