Cuore a cuore e pelle a pelle con i propri genitori. Non c’è niente di meglio per la salute dei neonati, anche quelli nati prematuri (ovviamente quando possibile). Una revisione di studi sull’argomento ha dimostrato infatti l’impatto decisamente positivo sui bambini di questa dolce pratica indipendentemente che a scaldare e confortare il piccolo sia la madre o il padre.
Cuore a cuore e pelle a pelle con i propri genitori. Non c’è niente di meglio per la salute dei neonati, anche quelli nati prematuri (ovviamente quando possibile). Una revisione di studi sull’argomento ha dimostrato infatti l’impatto decisamente positivo sui bambini di questa dolce pratica indipendentemente che a scaldare e confortare il piccolo sia la madre o il padre.
L’analisi, condotta dalla dottoressa Shefaly Shorey presso la National University of Singapore, ha preso in esame 12 studi precedenti: uno realizzato in India, un altro in Colombia e i restanti 10 in vari paesi cosiddetti “sviluppati”.
I risultati hanno messo in luce degli importanti cambiamenti ormonali e neurobiologici che si presentano sia nei bambini che nei loro papà e che portano evidenti benefici ad entrambi. Vediamo quali sono:
Pelle a pelle, benefici per i neonati
La novità fondamentale che emerge da questo studio è che il contatto pelle a pelle con il padre è efficace tanto quanto quello con la madre sia nell’aumentare la temperatura dei piccoli che nel migliorare le misure biofisiche del dispendio energetico del bambino.
Tra l’altro i bambini che avevano sperimentato il contatto con il padre avevano livelli di glicemia significativamente più elevati (il che aiuta a proteggerli dal freddo) rispetto ai bambini che invece erano in incubatrice. Mostravano poi livelli più bassi di cortisolo salivale e ciò indica una minore risposta allo stress.
Altro vantaggio del pelle a pelle, anche con i papà, è che i piccoli smettevano prima di piangere ed era dunque più facile confortarli semplicemente stringendoli al petto.
Sono state notate però anche alcune differenza se ad avere maggior contatto con il neonato è la madre. In questo caso l’allattamento al seno era favorito e poteva iniziare prima rispetto a quanto avveniva invece con i bambini che “praticavano” il pelle a pelle solo con il papà. Anche la risposta al dolore dei piccoli sarebbe leggermente inferiore se a stringerli al petto è la propria madre.
Alcuni benefici si possono poi evidenziare anche sui papà.
Foto: www.kangaroomothercare
Pelle a pelle, benefici per i papà
I padri che si sono prestati al contatto pelle a pelle con i propri bambini nati pretermine hanno sviluppato una cura e un approccio più sensibile nei confronti dei loro piccoli e si sono mostrati più collaborati e coinvolti anche in casa sapendo gestire al meglio situazioni inaspettate.
I livelli di ossitocina paterna erano poi significativamente aumentati mentre i livelli di cortisolo erano diminuiti durante e dopo il contatto con i propri figli. L’ossitocina è definita non a caso l’ormone dell’amore mentre il cortisolo è legato all’ansia (è conosciuto infatti come ormone dello stress). I padri che si sono prestati a questo tipo di approccio con i propri figli si sono sentiti meno stressati, meno ansiosi e hanno avuto un migliore rapporto anche con la propria donna diventata mamma.
Il pelle a pelle entro pochi minuti dalla nascita promuove inoltre l’interazione verbale tra bambino e genitore.
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Visti i risultati, gli autori della revisione non hanno potuto che concludere incoraggiando anche i padri a sperimentare il contatto pelle a pelle con i propri figli, una valida alternativa a quello con la madre soprattutto quando quest’ultima è impossibilitata per circostanze particolari, problemi medici, taglio cesareo o altro.