I ricercatori tedeschi accendono i riflettori sulle bambole per bambini: molte di queste sono contaminate da sostanze chimiche pericolose
Il Natale ormai si avvicina e molti genitori stanno già pensando ai regali da mettere sotto l’albero per i propri figli. Trattandosi di oggetti che finiscono nelle mani (e magari anche nella bocca) dei più piccoli, pensare alla sicurezza è fondamentale.
È importante che i giocattoli acquistati non abbiano parti che si staccano facilmente e che possono essere ingerite per sbaglio né contengano sostanze pericolose o tossiche – insomma, che non mettano a rischio la salute dei piccoli consumatori.
Ma come essere certi che il giocattolo che si sta acquistando sia sicuro per i propri bambini? Per rispondere a questo interrogativo e aiutare i consumatori nella scelta, la rivista tedesca Öko-Test ha condotto un’indagine nel mondo delle bambole destinate ai bambini più piccoli.
Il test
I ricercatori tedeschi hanno preso un campione di 20 bambole, quasi tutte destinate ai bambini di età compresa fra 0 e 36 mesi: 10 bambole erano completamente di stoffa, mentre altre 10 presentavano parti del corpo in plastica.
La fascia di prezzo dei prodotti dell’indagine è molto ampia, con la bambola più economica che costa circa 10 euro e quella più costosa che arriva agli 80 euro.
Tutte le bambole sono state sottoposte a test laboratoriali al fine di valutarne qualità e sicurezza per i piccoli, con particolare attenzione all’eventuale presenza di sostanze controverse come:
- coloranti azoici
- coloranti dispersi problematici
- formaldeide
- sbiancanti ottici
- metalli pesanti
- composti organoalogenati
- plastificanti
- idrocarburi policiclici aromatici (IPA)
- ritardanti di fiamma organofosforici.
Inoltre, su tutte le bambole è stato condotto un test della resistenza alla saliva e al sudore – sia per i tessuti che per le parti in plastica.
I risultati
I risultati delle indagini hanno dato risultati diversi a seconda dei prodotti analizzati. Come spiegano gli autori:
Alcune bambole contengono sostanze inquinanti controverse. Altre non sono così sicure come pensiamo che dovrebbero essere. Ma ci sono anche modelli che potete mettere sotto l’albero di Natale con la coscienza pulita.
La bambola peggiore secondo la rivista tedesca, che ottiene un punteggio “Insufficiente” appartiene a un grande marchio di giocattoli: stiamo parlando di My First Barbie Malibu prodotta da Mattel.
Dalle analisi è emerso che questa bambola contiene antimonio solubile nei componenti tessili che, come spiegano i ricercatori:
…è considerato altamente tossico ed è un problema noto nella produzione di fibre di poliestere: viene utilizzato come catalizzatore e può rimanere nei tessuti come triossido di antimonio e dissolversi da essi.
Può poi entrare nell’organismo attraverso il contatto con la pelle o attraverso le fibre inalate con la polvere domestica.
La bambola My First Barbie Malibu è stata penalizzata anche per la presenza di naftalene, un sottoprodotto che si crea durante la produzione della plastica e che, secondo l’Agenzia Europea per le Sostanze Chimiche (ECHA), è sospettato di provocare il cancro – ecco perché non dovrebbe essere presente nei giocattoli per bambini.
Se siete curiosi di conoscere la classifica completa, con le bambole migliori e le peggiori, potete leggere il nostro articolo in merito.
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Fonte: Öko-Test
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