I pediatri hanno chiesto a Inghilterra e Irlanda del Nord di proibire le “punizioni ragionevoli” sui bambini, ovvero gli schiaffi e gli sculaccioni “educativi” ma che in realtà danneggiano i piccoli
Le punizioni corporali sui bambini sono al centro di un acceso dibattito nel Regno Unito. Il 17 aprile 2024, il Royal College of Pediatrics and Child Health (RCPCH) ha chiesto ai governi di Inghilterra e Irlanda del Nord di abolire le cosiddette “punizioni ragionevoli”, che includono schiaffi e sculaccioni ‘educativi’.
I medici sostengono che la violenza fisica non ha alcun valore educativo e può essere dannosa per lo sviluppo psico-sociale dei bambini. Numerosi esperti affermano che le punizioni fisiche non solo non insegnano, ma possono avere effetti negativi sulla salute mentale.
I bambini che subiscono queste punizioni hanno quasi tre volte più probabilità di sviluppare problemi di salute mentale e il doppio di probabilità di subire abusi fisici gravi. Inoltre è più probabile che sviluppino problemi comportamentali, rapporti conflittuali con la famiglia e aggressività in età adulta.
Il dibattito è acceso tra chi è a favore e chi contro
Studi hanno evidenziato come i bambini che ricevono sberle e sculaccioni siano più esposti al rischio di uno sviluppo limitato delle capacità cognitive. Le punizioni fisiche riducono la probabilità che il bambino impari a controllare il proprio comportamento attraverso metodi cognitivi, portandolo invece a temere la punizione senza comprendere l’errore.
In molti paesi europei, come Francia, Germania e Austria, le punizioni corporali sono illegali. Anche l’Ungheria, sotto il governo di Orbán, considera illegali le sculacciate. In Inghilterra e Italia, tuttavia, la questione è ancora aperta e ci sono voci che sostengono il mantenimento dello status quo.
La Be Reasonable Campaign, ad esempio, difende la libertà dei genitori di usare lo “schiaffo educativo”. Simon Calvert, del Christian Institute, ha criticato il documento del RCPCH come propaganda ideologica senza basi cliniche.
Al contrario Bess Herbert, avvocato e promotrice dell’iniziativa End Corporal Punishment, sostiene che una legge che vieti le punizioni corporali è necessaria e deve essere supportata da programmi di sensibilizzazione per educare i cittadini su metodi alternativi di educazione dei figli.
In Inghilterra e Irlanda del Nord, i bambini sono l’unico gruppo non completamente tutelato dalla legge contro le aggressioni fisiche. I pediatri hanno quindi chiesto alla Segretaria di Stato per l’Istruzione, Gillian Keegan, di modificare la legge prima delle prossime elezioni, per impedire che i genitori continuino a giustificare le punizioni fisiche come “ragionevoli”.
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Fonte: RCPCH
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