Questo è il primo parco giochi ‘smartphone-free’ e si trova in Italia

Un parco giochi, il primo al mondo, in cui l'uso dei cellulari sarà bandito. No, non è nel Nord Europa ma in Sicilia. Qui a Balestrate, in provincia di Palermo, tra un anno nascerà il parco "anti social" grazie anche a una raccolta fondi partita dal basso

Un parco giochi, il primo al mondo, in cui l’uso dei cellulari sarà bandito. No, non è nel Nord Europa ma in Sicilia. Qui a Balestrate, in provincia di Palermo, tra un anno nascerà il parco “anti social” grazie anche a una raccolta fondi partita dal basso.

Voluto da un gruppo di genitori, il parco non permetterà l’ingresso ai dispositivi elettronici. In altre parole, smartphone, tablet e affini dovranno essere riposti negli armadietti situati all’ingresso. Pena? Una multa simbolica che alimenterà una raccolta fondi permanente destinata a iniziative di solidarietà.

Tramite il crowfunding, i genitori che hanno ideato il progetto, avranno a disposizione una parte dei fondi necessari – 80 mila euro – alla realizzazione del parco. Quest’ultimo sorgerà nell’atrio della scuola elementare Aldo Moro. Per realizzarlo, essi usufruiranno anche di un finanziamento di 54mila euro e di un “cantiere lavoro” finanziato dalla Regione, oltre a una porzione dei fondi destinati alla democrazia diretta – 7mila euro – per acquistare i giochi.

“Sull’armadietto ci sarà un cronometro che conterà i minuti dedicati alla socializzazione. I minuti cioè durante i quali ci si sarà riappropriati del proprio tempo” spiega il sindaco Vito Rizzo. “In quell’area c’erano però alcuni giochi abbandonati da tempo”.

I tempi? Il parco potrebbe essere inaugurato il prossimo anno a marzo, quando si celebreranno i 200 anni di Balestrate.

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Come sarà il parco giochi

Il verde sarà onnipresente, con alberi e pavimentazione con erba naturale. Saranno installate anche panchine, gazebo e giochi per bambini di tutte le età. Non vi sarà alcuna barriera architettonica e sarà accessibile a tutti.

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“È un invito alla socialità, un modo per tornare a stare insieme, a dialogare, a essere presenti l’uno con l’altro. Ormai è normale ritrovarsi alla fermata dell’autobus, in casa, a una festa, e accorgersi che intorno stanno tutti con lo sguardo calato verso un telefono. Vogliamo regalare un mondo nuovo e una nuova prospettiva soprattutto per i più piccoli” dicono i genitori.

Ce ne vorrebbe uno in ogni città, non credete?

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Francesca Mancuso

Foto: GDS

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