Fuori i nomi. I genitori francesi vogliono conoscere i marchi di pannolini usa e getta contaminati da sostanze tossiche emersi dall'analisi dell'Anses. Per questo hanno fatto ricorso denunciando la totale mancanza di trasparenza
Fuori i nomi. I genitori francesi vogliono conoscere i marchi di pannolini usa e getta contaminati da sostanze tossiche emersi dall’analisi dell’Anses. Per questo hanno fatto ricorso denunciando la totale mancanza di trasparenza.
A gennaio, un’analisi condotta dall’Agence nationale de sécurité sanitaire de l’alimentation, environmente, travail aveva scoperto che in molti di essi erano presenti diossine, furani e idrocarburi policiclici aromatici, sostanze pericolose e in alcuni casi addirittura cancerogene: naftalene (probabile cancerogeno), toluene (solvente, irritante per la pelle), stirene (composto plastico). Anche le sostanze profumate aggiunte dai produttori sono particolarmente pericolose, con tracce di benzil salicilato (allergene) o butilfenil metilpropional, potenziale interferente endocrino.
L’ANSES aveva pubblicato la valutazione del rischio delle sostanze chimiche presenti nei pannolini rivelando che i limiti ritenuti sicuri per la salute erano stati più volte superati. Da lì era scattato l’allarme e non era il primo visto che anche nel 2017 un’altra serie di controlli condotta dalla rivista francese 60 millions aveva scoperto che i marchi più diffusi di pannolini contenevano glifosato e diossina.
Per questo i genitori francesi vogliono sapere se i pannolini utilizzati dai loro bambini sono pericolosi per la salute. È questa la domanda posta dalla Children’s Health Association (ex Associazione delle vittime del latte contaminato salmonelle) che denuncia una totale mancanza di trasparenza a seguito dello studio dell’Agenzia. Per questo ha presentato insieme ai genitori un ricorso al Conseil d’Etat, il Consiglio di Stato, affinché l’Anses riveli i nomi dei marchi contaminati e le autorità possano ritirarli dal mercato. La Children’s Health Association ha anche lanciato una petizione che ha già raccolto quasi 51.000 firme.
Dal canto suo, l’Anses si era limitata a fornire una serie di raccomandazioni al settore dell’industria dei pannolini. Da allora, nulla è stato fatto. Peggio ancora, non è arrivata alcuna risposta.
“Quando c’è un rischio per la salute, devono essere prese misure immediate ed è responsabilità dello Stato informare i genitori dei marchi da evitare. Quando sai che quasi 7000 pannolini sono indossati da un bambino, è normale preoccuparti” ha detto Quentin Guillemain, presidente dell’Associazione.
Sarebbe decisamente meglio usare, sia in Italia che altrove, i pannolini lavabili, decisamente più sani, ecologici ed economici.
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Francesca Mancuso