Diossine, furani, idrocarburi policiclici aromatici. Nei pannolini usa e getta per bambini sono presente queste e molte altre sostanze molto pericolose per la salute dei piccoli, addirittura cancerogene. L'agenzia francese per la salute lancia l'allarme
Diossine, furani, idrocarburi policiclici aromatici. Nei pannolini usa e getta per bambini sono presente queste e molte altre sostanze molto pericolose per la salute dei piccoli, addirittura cancerogene. L’agenzia francese per la salute lancia l’allarme.
Da anni si parla delle sostanze chimiche nei pannolini usate dai bambini. Nel 2017 un’analisi condotta dalla rivista francesca 60 millions aveva sollevato il coperchio di un pentola dal contenuto indigesto: i marchi più diffusi di pannolini contenevano addirittura glifosato e diossina.
Oggi, a distanza di quasi due anni, L’ANSES (Agence nationale de sécurité sanitaire de l’alimentation, environmente, travail) ha pubblicato la valutazione del rischio delle sostanze chimiche presenti nei pannolini per bambini.
Dai test effettuati sugli usa e getta e sul loro utilizzo, l’Agenzia ha scoperto che le soglie ritenute sicure per la salute sono superate da diverse sostanze chimiche.
“Considerati i rischi che queste sostanze possono comportare per la salute dei bambini, ANSES consiglia di eliminarli o minimizzarne la presenza nei pannolini usa e getta. L’Agenzia raccomanda inoltre di rafforzare il controllo di queste sostanze nei prodotti immessi sul mercato” spiega l’Agenzia che raccomanda anche nuove norme più restrittive per questi prodotti. Si tratta della prima valutazione del rischio per i pannolini svolta da un’agenzia internazionale per la sicurezza della salute.
L’analisi dell’Anses è stata condotta dal Servizio laboratori pubblici (SCL) e dall’Istituto Nazionale di consumo (INC) tra il 2016 e il 2018 su vari pannolini in uso nel mercato francese. I test hanno evidenziato la presenza di varie sostanze chimiche pericolose negli usa e getta che possono migrare nelle urine e nella pelle dei neonati attraverso il contatto prolungato. Inoltre, alcune di queste, come i profumi, sostanze vengono aggiunte intenzionalmente col rischio di provocare allergie cutanee.
Altre sostanze identificate probabilmente derivano da materie prime o processi produttivi contaminati, tra cui: DL-PCB, furani e diossine, IPA.
“Sulla base di questi dati, l’ANSES ha effettuato una valutazione del rischio per determinare se le concentrazioni delle varie sostanze identificate potrebbero costituire un rischio per la salute dei bambini. Questa esperienza ha dimostrato che le soglie di salute sono superate per diverse sostanze in condizioni realistiche di utilizzo, come i profumi (butilfenil metil propional o lilial®, Hydroxyisohexyl 3-cicloesene carbossaldeide o lyral®), gli idrocarburi policiclici aromatici (IPA), il PCB 126, DL-PCB e un mix di diossine e furani.
Visti i rischi di queste sostanze, l’Anses ha fornito una serie di raccomandazioni al settore dell’industria dei pannolini:
- Eliminare l’uso di sostanze profumanti, in primo luogo quelle che potrebbero presentare effetti sensibilizzanti sulla pelle;
- Migliorare il controllo dell’origine delle materie prime naturali che possono essere contaminate anche prima della produzione;
- Migliorare i processi di produzione;
- Rafforzare il controllo delle sostanze chimiche nei pannolini usa e getta sul mercato.
Intanto il governo ha già convocato i produttori chiedendo entro 2 settimane un piano d’azione e una maggiore trasparenza sulla composizione dei pannolini. Inoltre, entro 6 mesi, verrà pubblicata anche una revisione dei controlli effettuati dall’Anses.
Ricordiamo che molti marchi “incriminati” sono venduti anche in Italia. Dopo la denuncia del 2017 di 60 Millions, alcuni di essi sono corsi ai ripari rivedendo il contenuto dei loro pannolini ma purtroppo sono ancora tanti quelli poco salutari per i bambini.
Come spesso ricordiamo, l’unica vera alternativa ecologica per mettere al riparo i bimbi dalle sostanze pericolose contenute nei pannolini è fornita dai lavabili, che ci permettono anche di risparmiare denaro ed evitano la produzione di inquinamento.
Perché non sono state rese note le marche incriminate?
Secondo quanto riportato da LeParisien, “i risultati non hanno discriminato positivamente alcun marchio”. Ciò significa che dei 23 testati tutti presentavano sostanze pericolose, compresi quelli ecologici. È anche impossibile stabilire una classificazione dei promossi e dei bocciati vista la varietà di sostanze che contenevano.
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Francesca Mancuso