Niente esami né punizioni ma riciclo e attività all’aria aperta. Questo il metodo dell’insegnante migliore del mondo

In una scuola di Algeciras, in Spagna, lavora Palma García Hormigo che è stata insignita del Global Teacher Award 2019, ciò significa che è considerata una delle migliori insegnanti del mondo. Cosa ha di speciale? Il suo metodo non prevede esami né punizioni ma piuttosto uso del ragionamento, attività di riciclo e all'aria aperta.

In una scuola di Algeciras, in Spagna, lavora Palma García Hormigo che è stata insignita del Global Teacher Award 2019, ciò significa che è considerata una delle migliori insegnanti del mondo. Cosa ha di speciale? Il suo metodo non prevede esami né punizioni ma piuttosto uso del ragionamento, attività di riciclo e all’aria aperta.

Dopo 28 anni di carriera, la Varkey Foundation ha deciso di assegnare il prestigioso premio a Palma García, considerata una dei 3 migliori insegnanti in Spagna, insieme a Xuxo Ruiz del San Sebastián de Albaida del Aljarafe Infant and Primary School (Siviglia) e a Miguel Ángel Querigua, dell’Università di Burgos.

Palma è una maestra della scuola dell’infanzia “Colegio Puertoblanco” di Algeciras (provincia di Cadice). A differenza di molti altri insegnanti non crede che le punizioni siano efficaci né che sia un bene per i suoi studenti imparare con quello che lei definisce un “apprendimento bulimico” (“Studio tutto, vomito sull’esame e la conoscenza è finita”). Dubita anche dell’efficacia del metodo Montessori, così diffuso negli ultimi anni ma che andava bene, a suo dire, per il secolo scorso (ora i bambini sono del tutto diversi da allora).

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Come avrete capito, è un’insegnante decisamente fuori dagli schemi. In cosa consiste il suo metodo la spiegato lei stessa ad un quotidiano spagnolo:

“La mia metodologia è molto attiva. Un anno seguo cinque o sei corsi di riciclaggio. Studio molto le nuove metodologie e le applico attraverso attività brevi e divertenti, cambio continuamente e cerco di raggiungere l’apprendimento. Da mesi lavoriamo sugli effetti ottici. Alla fine, un bambino mi ha detto: ‘Penso che ciò che vediamo non sia vero. Che i nostri occhi ingannino il nostro cervello’ Bene, questo bambino ha imparato”.

Le punizioni non servono, per modificare il comportamento degli studenti è necessario fare un lavoro quotidiano con tecniche che rafforzino i comportamenti positivi. Palma non crede neppure nell’utilità degli esami che non valorizzano i bambini e per questo propone una formazione continua, non solo in classe, ma anche durante la ricreazione.

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Usa invece molto il ragionamento e la pratica concreta: “Ti do due bastoncini. Fammi una casa. Usa la testa e se cade, ti do tre bastoncini”.

Al posto di studiare le nozioni (ormai è tutto su Google, dice) è meglio praticare le lingue, fare musica, usare la creatività e soprattutto dedicarsi alla vita all’aria aperta. Il suo lavoro è basato sull’individualità dei singoli bambini e quando ne vede uno in difficoltà si mette di punta per ottenere gli obiettivi prefissati, a costo di seguire i suoi studenti anche una volta arrivati alla scuola elementare.

Molto importante anche l’aiuto dei genitori che molto spesso vengono coinvolti nei suoi progetti perché questa insegnante è ben consapevole che il suo ruolo è limitato ad alcune ore della vita dei ragazzi ma che poi ad educare davvero sono le famiglie.

Tutto questo ovviamente è possibile solo se alla base vi è un insegnante con la i maiuscola! Ma quali sono le caratteristiche che deve avere un buon maestro?

“È essenziale trasmettere gioia a questa età. Anche creatività. Se non sei creativo tagli le ali ai bambini e alla pazienza … se sei professionale sai già che devi essere paziente. Lavorerai con bambini piccoli”.

Purtroppo però, sottolinea, questo è un lavoro non solo sottopagato (ma ripagato dagli abbracci degli studenti e non tutti hanno questa fortuna!) ma anche trattato con poco rispetto.  Le nuove leve dovrebbero essere molto più preparate, distinguersi in qualcosa, come la conoscenza di una lingua.

Quando le chiedono se avrebbe preferito fare altro nella vita. Risponde in maniera molto chiara:

“Sono nata per fare l’insegnante. Mi annoierei moltissimo dedicandomi a qualcos’altro”.

E sembra che effettivamente il suo lavoro sia molto apprezzato non solo dai genitori ma anche dagli allievi che, racconta, vanno davanti a scuola anche nel week end per accertarsi che davvero sia chiusa!

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Francesca Biagioli

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