In Italia il 29% dei bambini è in sovrappeso o obeso, troppi gli snack dolci e il tempo trascorso tra TV e tablet

L'obesità infantile rappresenta ancora una sfida significativa per la salute pubblica in Italia. Secondo gli ultimi dati, il 29% dei bambini nel nostro Paese è in sovrappeso o obeso

Nel 2023, l’Italia ha registrato un miglioramento nei dati relativi all’obesità infantile, ma non c’è ancora da rallegrarsi troppo, rimane infatti alta la percentuale di bambini in sovrappeso o obesi.

Secondo i dati pubblicati da OKkio alla Salute, il sistema di sorveglianza nazionale coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS), il 19% dei bambini italiani di 8-9 anni è in sovrappeso, mentre il 9,8% è affetto da obesità, con il 2,6% di questi casi classificati come obesità grave. In totale, dunque, si parla di circa un 29% di bambini con problemi di peso nel nostro Paese.

Questi numeri evidenziano un importante aspetto della salute pubblica italiana che richiede un’azione coordinata e immediata.

Importante però notare che, da quando sono iniziate le rilevazioni nel 2008/2009, c’è stato un significativo calo del sovrappeso, mentre l’obesità è rimasta tendenzialmente stabile con un leggero aumento nel 2023. Tuttavia, i comportamenti alimentari e la scarsa attività fisica dei bambini italiani destano ancora molte preoccupazioni.

Secondo i dati raccolti, quasi due bambini su cinque non fanno una colazione adeguata al mattino, più della metà fa una merenda abbondante a metà mattina, e uno su quattro consuma quotidianamente bevande zuccherate o gassate. Inoltre, la maggior parte dei bambini mangia frutta e verdura meno di una volta al giorno, consuma legumi raramente e mangia snack dolci più di 3 giorni a settimana.

L’attività fisica che fanno i bambini è poi, come già dicevamo, un altro problema da non sottovalutare: uno su cinque non si è mosso il giorno precedente all’intervista, più del 70% non si reca a scuola a piedi o in bicicletta e quasi la metà trascorre più di due ore al giorno davanti alla TV, al tablet o al cellulare. Questi dati riflettono uno stile di vita sedentario che contribuisce all’aumento dell’obesità e mette a rischio la salute generale dei bambini.

Un elemento importante emerso dagli studi è il divario geografico e socioeconomico che influisce sull’eccesso ponderale e sugli stili di vita in generale. Le regioni del Sud Italia mostrano prevalenze di sovrappeso e obesità più elevate rispetto al Nord, evidenziando la necessità di un approccio personalizzato e mirato alle specifiche esigenze delle comunità locali.

Un altro aspetto critico emerso recentemente è l’impatto della pandemia da COVID-19 sugli stili di vita e sul benessere dei bambini e delle loro famiglie. Lo studio EPaS-ISS ha evidenziato un aumento del consumo di snack salati e dolci da parte dei bambini durante il periodo pandemico, con una diminuzione del consumo di frutta e verdura. Inoltre, i genitori hanno segnalato un peggioramento del benessere fisico e psicosociale dei loro figli, con una diminuzione di vitalità e un aumento di sentimenti di tristezza e solitudine.

Questi risultati mostrano che c’è ancora molto da fare per la salute dei bambini nel nostro Paese. È fondamentale adottare misure preventive e promuovere uno stile di vita sano fin dalla più tenera età, coinvolgendo attivamente famiglie, istituzioni scolastiche e autorità sanitarie. Solo attraverso un impegno comune possiamo garantire un futuro migliore alle nuove generazioni, un futuro in cui l’obesità infantile sia solo un ricordo del passato.

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Fonte: ISS

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