Niente cellulare in classe e regole per un uso corretto dei dispositivi elettronici, il patto tra scuola e famiglie in questa scuola a Venezia

La scuola ha sottoscritto un accordo gli alunni e le famiglie per un uso corretto e consapevole del digitale. La sperimentazione comincia con due classi della primaria

Il fatto che un’iniziativa simile parta da una primaria deve farci riflettere: i bambini di oggi dispongono troppo e troppo facilmente di dispositivi elettronici, in primis dei cellulari. Diventata ormai la prassi ricevere in regalo uno smartphone già a 9 o 10 anni, i più piccoli si ritrovano tra le mani oggetti il cui uso, e abuso, non fa che nuocere loro.

Ed è così che qui e lì partono, almeno dalle scuole, tentativi di non far entrare in classe i cellulari, pena l’attenzione degli studenti.

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Si parte proprio da due classi della primaria e il motivo è semplice: scuotere le coscienze in maniera unanime.

Le cinque le regole del patto

  • No assoluto a smartphone personale per i bimbi, con account proprio
  • mai in rete da soli: i genitori installino i sistemi di parental control, app da scaricare. Filtri e blocchi ai contenuti
  • app in regola con l’età. Social solo dai 14 anni. I genitori sono responsabili penalmente
  • video e videogame: va controllato il codice europeo PEGI che indica l’età
  • due ore al giorno tra tv, tablet, cellulare è il massimo. Anche il luogo conta. Il patto propone anche giornate di digiuno digitale per la famiglia

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