Sono anni che noi ne parliamo. Era il 2011 quando la Fao pose sotto i riflettori la drammatica condizione del Corno d’Africa. O il 2018, quando dall’Unicef arrivavano numeri impressionanti: si contavano 944mila bambini, allora, che soffrivano di malnutrizione acuta e avevano urgente bisogno di cure mediche solo in Somalia. E ad oggi? Si prevede che la siccità, la peggiore degli ultimi quattro decenni, continuerà, e 1 milione e mezzo di bambini in tutta la Somalia dovrà affrontare una malnutrizione acuta entro ottobre se le cose restano così come sono
La carestia bussa alla porta. Quello di oggi è l’ultimo avvertimento, così spiazza quanto detto da Martin Griffiths, capo dell’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (Ocha), in una conferenza stampa dalla capitale somala Mogadiscio.
Spiazza, perché quella della Somalia e di tutto il Corno d’Africa è una condizione di emergenza che va avanti da decenni e per la quali mai nulla è stato fatto di concreto.
Dopo la catastrofe del 2011 che aveva ucciso oltre 250mila persone, la situazione somala nel 2017 si presentò di nuovo gravissima: i bambini, allora come ora, morivano di fame, di sete e per malattie come colera, ma anche per una semplice diarrea.
Un bambino malnutrito ha una probabilità nove volte maggiore di morire per malattie rispetto ad un bambino ben nutrito e sono circa 185mila quelli colpiti da SAM, ovvero da malnutrizione acuta, spiegava Leila Pakkala, allora direttore regionale dell’Unicef per l’Africa orientale e del sud.
Ma le cose, ahinoi, non sono di certo migliorate. Anzi.
La Somalia sta per cadere totalmente in preda alla carestia, ha avvertito il capo dell’Agenzia umanitaria dell’Onu, in un “ultimo avvertimento” alla comunità internazionale, mettendo in guardia rispetto ad un possibile disastro in questo Paese del Corno d’Africa.
La scure della siccità
Le comunità agricole e gli sfollati in tre aree della regione di Bay, nel sud-ovest della Somalia, infatti, compresi i distretti di Baidoa e Burhakaba, potrebbero andare incontro alla carestia tra ottobre e dicembre, senza che un’assistenza umanitaria significativa raggiunga i più bisognosi, mentre il Paese sta affrontando la peggiore siccità degli ultimi 40 anni.
Dall’inizio del 2021, la siccità ha costretto circa 260mila persone nella Bay Region ad abbandonare le loro fattorie e a trasferirsi campi sfollati in cerca di cibo e aiuti.
A luglio, i livelli di malnutrizione acuta tra i bambini sotto i cinque anni avevano raggiunto il 24,9% tra le popolazioni rurali e il 28,6% tra i nuovi sfollati.
We are in the last minute of the eleventh hour to avoid a full-blown disaster in #Somalia.
My statement: https://t.co/op39Eo7VGr pic.twitter.com/2y86nOCUHM
— Martin Griffiths (@UNReliefChief) September 5, 2022
La situazione e le tendenze assomigliano a quelle viste nel 2010-2011, in quella crisi. Solo che ora sono peggio. Il fallimento senza precedenti di quattro stagioni piovose consecutive, decenni di conflitti, sfollamenti di massa, gravi problemi economici stanno spingendo molte persone sull’orlo della carestia. E queste condizioni dovrebbero durare almeno fino a marzo 2023.
Un milione e mezzo di bambini in tutta la Somalia dovrà affrontare una malnutrizione acuta entro ottobre se non si interviene immediatamente. Cosa si aspetta?
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Fonte: OCHA
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