Axel è nato da pochi giorni, ma già lo conoscono tutti in questo paesino di 25 anime (26 con lui). Il suo arrivo è il primo dopo tre decadi e i genitori si sono detti felici di farlo crescere in montagna
Il borgo di Tizzola di Villa Minozzo sull’Appennino reggiano sta vivendo un momento di rinascita con la nascita di Axel, un bimbo nato il 6 novembre all’ospedale di Reggio Emilia. Il motivo? Il piccolo è il primo neonato a vedere la luce in questo paesino dopo 30 anni.
Non per niente Axel è già una piccola star per gli altri 25 abitanti del vecchio borgo dell’Appennino. La notizia della sua nascita ha scatenato la felicità della comunità e i residenti si sono messi in fila davanti alla casa dei genitori, ansiosi di fare la conoscenza con il nuovo piccolo abitante del paesino.
Il bimbo porta un nome singolare, ma scelto per un motivo: Axel è un segnale di forza ed è un omaggio a Axl Rose, il leader del gruppo musicale Guns N’ Roses che la mamma Simona Albertini amava molto da ragazza.
I genitori hanno lasciato la città per trasferirsi in montagna
Simona, originaria dell’Appennino reggiano, e il papà Thomas Richeldi, proveniente dalla provincia di Modena, hanno deciso sette anni fa di trasferirsi definitivamente a Tizzola, rinunciando alle comodità della città. Entrambi hanno trovato lavoro in montagna e ora l’arrivo di Axel ha completato la loro famiglia.
La mamma è nata e cresciuta a Tizzola e ha lavorato per 14 anni a Reggio Emilia. Poi 7 anni fa la scelta di lasciare la città e tornare a vivere sull’Appennino che avevano nel cuore. Adesso, dopo la nascita del piccolo, promettono di non muoversi più di lì.
Certo la preoccupazione per il parto era tanta, non esistendo più il punto nascite all’ospedale di Castelnovo Monti. Poi però hanno programmato il cesareo per evitare di rischiare di partorire in ambulanza o in elicottero, cosa già successa, e tutto è andato per il meglio. In caso di emergenza, poi, sono tranquilli perché la gente di montagna è molto solidale e all’occorrenza tutti corrono.
I genitori si sono detti felici della scelta di far nascere e crescere Axel in montagna e di essere in controtendenza rispetto al calo demografico dell’Appennino dove la maggior parte dei paesi è abitata da poche persone, quasi tutti anziani, e spesso si festeggia qualche centenario. Ora, invece, da festeggiare ci sono i pochi giorni di Axel.
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