Ti spiego perché circolano monete da 2 euro con l’immagine di un bambino, è capitata tra le mani anche a te?

Una moneta da 2 euro con il volto di uno dei tanti bambini scomparsi in questi anni, per tenere i riflettori accesi su un tema sempre attuale

In Europa ogni due minuti scompare un bambino. Secondo i dati dell’AGIA (Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza), nel primo semestre dello scorso anno sono scomparsi 9.626 minorenni, per la maggior parte maschi (7.890) e stranieri (7.503).

Mentre alcuni hanno la fortuna di essere ritrovati velocemente, altri scompaiono letteralmente nel nulla e sono ancora attivamente ricercati dalle loro famiglie.

I casi balzati all’onore delle cronache, soprattutto negli ultimi anni, sono numerosi – ma c’è un universo di bambini scomparsi e non ancora ritrovati di cui non si parla affatto.

Proprio per non dimenticare tutti questi bambini scomparsi negli anni, i loro volti e le loro storie, nel 2016 l’associazione belga Child Focus ha lanciato un’iniziativa toccante: Coins Of Hope.

Una moneta da due euro raffigurante, sul retro, il volto di uno dei tanti bambini scomparsi in questi ultimi anni: Liam Vanden Branden, scomparso nel 1996 a soli 2 anni.

Lanciata in occasione della Giornata internazionale dei bambini scomparsi (25 maggio), l’iniziativa ha avuto una notevole risonanza mediatica.

coins of hope

@Child Focus

Tutti coloro che si sono trovati in possesso del pezzo sono stati invitati a scattare una foto alla moneta e a condividere l’immagine sui social, per non dimenticare mai il volto del ragazzino ma anche per continuare a mantenere viva la speranza.

Sono trascorsi ormai otto dalla messa in circolazione di queste monete (un milione di pezzi) che, in questo lungo periodo, hanno fatto il giro del mondo e permesso di ricordare il piccolo Liam – oltre che sensibilizzare su un tema sempre attuale.

In questo lasso di tempo l’associazione Child Focus è riuscita a raccogliere più di 22 milioni di euro di fondi per sostenere le ricerche dei minori scomparsi, in Belgio come nel resto del mondo.

Inoltre, grazie alla massiccia cassa di risonanza costituita dai social media, le immagini dei bambini scomparsi in questi anni hanno fatto il giro del mondo, e ciò ha portato al ritrovamento di molti di loro.

Fra questi ricordiamo Safi Mansour, un ragazzino scomparso in Belgio nel 2015 quando aveva quattordici anni e fortunatamente ritrovato.

Oggi, a otto anni dall’avvio dell’iniziativa, Child Focus chiede a tutti coloro che possiedono una di queste monete di restituirla all’associazione. L’obiettivo? Riaccendere i riflettori sul tema e incentivare le donazioni.

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Fonte: Child Focus

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