Imparare a leggere e scrivere in braille giocando e divertendosi: è questa l’idea alla base del Braille Bricks Project, un'iniziativa che, grazie a dei colorati mattoncini del tutto simili a blocchi per le costruzioni, sul modello dei famosissimi Lego, favorisce l’alfabetizzazione e l’inclusione sociale dei bambini non vedenti.
Imparare a leggere e scrivere in braille giocando e divertendosi: è questa l’idea alla base del Braille Bricks Project, un’iniziativa che, grazie a colorati mattoncini del tutto simili a blocchi per le costruzioni, sul modello dei famosissimi Lego, favorisce l’alfabetizzazione e l’inclusione sociale dei bambini non vedenti.
L’iniziativa è stata lanciata da un’organizzazione di San Paolo, in Brasile, la Dorina Nowill Foundation for the Blind, in collaborazione con un’agenzia di comunicazione. I mattoncini colorati possono essere utilizzati sia da bambini vedenti che da bambini non vedenti, permettendo loro di giocare e divertirsi insieme, senza distinzioni.
Per i piccoli non vedenti, però, c’è un beneficio in più: i blocchi, infatti, sono ventisei e ciascuno di essi riproduce una lettera dell’alfabeto in braille. Toccandoli e giocando, il bambino ha la possibilità di appropriarsi mano a mano del sistema di scrittura braille, apprendendo quasi senza rendersene conto, in modo divertente e scanzonato.
Fino ad oggi, la Fondazione è riuscita a produrre un numero di mattoncini sufficiente ad essere utilizzato da circa 300 piccoli studenti: la speranza è che, attraverso la licenza Creative Commons, l’iniziativa possa avere un seguito anche maggiore, diffondendosi in vari Paesi del mondo e permettendo ad un numero crescente di bambini non vedenti di avere uno strumento in più per vincere la disabilità.
Tale licenza, infatti, permette sia di riprodurre gratuitamente design e grafica dei mattoncini che di adattarli ad esigenze diverse: l’unica condizione è che i risultati di tali riproduzioni/riadattamenti vengano diffusi sotto la medesima licenza.
Una soluzione intelligente per stimolare la condivisione del concept e favorire il più possibile la diffusione di un’idea che può contribuire a migliorare la vita di tanti piccoli non vedenti, stimolandoli ad apprendere e fornendo loro un giocattolo da utilizzare insieme ai loro amici normodotati.
Lisa Vagnozzi
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