Lezioni di empatia: la ricetta francese contro il bullismo e la violenza a scuola

Lezioni di empatia a scuola, cellulari confiscati ed esclusione dai social network. Sono alcuni dei punti del piano di lotta al bullismo appena varato dal Governo francese

Educare all’empatia aiuta a contrastare il bullismo e la violenza, aumentando anche la sensazione di felicità, per questo è importante insegnarla ai bambini. Ne è convinta la Francia che in questi giorni, ha annunciato nuovi corsi scolastici ‘sul rispetto di sé e degli altri’.

Si ispirano a un metodo danese, già sperimentato nell’Île-de-France, di cui vi avevamo già parlato. In pratica, in Danimarca il bullismo non è considerato una colpa individuale, ma come una conseguenza di comportamenti intolleranti e dinamiche scorrette di gruppo.

Ecco perché qui non si puniscono i singoli bulli ma si interviene ad ampio spettro. Adesso anche la Francia abbraccia questa filosofia contro un fenomeno sempre più diffuso.

Il piano interministeriale annunciato dal primo ministro Elisabeth Borne prevede, dunque, lezioni di empatia ma anche, confisca del telefono cellulare nei casi più gravi ed esclusione dei “cyber-molestatori” dai social network.

“La mobilitazione deve essere generale contro le molestie a scuola e in tutti i luoghi di vita del bambino. Il nostro piano è 100% prevenzione, 100% individuazione, 100% soluzioni”, spiega la premier.

L’ultima vittima di bullismo è un quindicenne che si è suicidato dopo le vessazioni. Un caso purtroppo non isolato. Anche in primavera, una tredicenne si era tolta la vita nel Pas-de-Calais. Secondo la premier è un “fenomeno massiccio” che ha colpito “un milione di giovani negli ultimi tre anni e si calcola che attualmente due studenti delle medie per classe sono vittime di bullismo”.

“A tutte le giovani vittime: non siete responsabili, quello che state vivendo è inaccettabile, inaccettabile. La mobilitazione deve essere generale e noi saremo al vostro fianco”, assicura.

Il Piano che prevede lezioni di empatia è stato spiegato anche dal ministro dell’Istruzione Gabriel Attal e prevede che il numero d’emergenza 3018, oggi riservato alle molestie cyber, sia trasformato in un numero unico d’emergenza, accompagnato da un’applicazione per smartphone. Nel 2024 poi partiranno questi corsi di empatia, a tutti gli studenti verrà fatto riempire un questionario ad hoc per contribuire all’individuazione delle violenze.

Tra le sanzioni, il governo prevede anche la confisca dello smartphone a chi si macchia dei casi più gravi di molestie cyber e intende “escludere gli studenti molestatori dai social network”.

In cosa consisteranno queste lezioni di empatia? Si baseranno, come dicevamo, sul metodo danese, non si adotteranno punizioni che colpiscono il singolo bullo, ritenendo che nessun bambino sia davvero cattivo, piuttosto si cercherà di far sentire accettati e valorizzati tutti gli studenti. In questo modo, i bambini più violenti cambieranno atteggiamento perché l’ansia sociale, dovuta alla paura di non piacere e di non essere all’altezza degli altri, quindi della non accettazione, diminuirà.

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