Hanno rispettivamente 50 e 40 giorni e in comune hanno di essere tornati a casa oggi dopo aver lottato per giorni in ospedali contro il Coronavirus. Leonardo e Beatrice Aurora vivono rispettivamente a Corbetta, in provincia di Milano e in provincia di Bergamo, in una zona in cui il CoVid-19 ha fatto tantissimi morti e continua a farne. Due storie a lieto fine che ridanno speranza.
Leonardo era stato ricoverato all’ospedale di Magenta e oggi, dopo diversi giorni, è finalmente potuto tornare nel suo Paese, accolto dall’entusiasmo anche del Sindaco di Corbetta, Marco Ballarini, che sul suo profilo Facebook dà il bentornato a nome suo e di tutta la comunità:
Oggi abbiamo un motivo in più per sorridere, per essere felici, per sentirci ancor di più una Comunità unita.
Oggi guardiamo il volto meraviglioso della Speranza, la nostra speranza.
Corbetta, diamo il bentornato a casa al piccolo Leonardo, appena dimesso dall’Ospedale dove ha vinto la battaglia contro il Coronavirus!
Grazie di cuore Leo, grazie di cuore ai suoi genitori che non si sono mai arresi.
Avete portato l’estate nei cuori di tutti noi Corbettesi.
Forza Corbetta! ❤m #AndràTuttoBene
Bentornato a casa piccolo Leo.Ti stavamo tutti aspettando con gioia 🌈
Posted by Comune di Corbetta on Wednesday, March 25, 2020
Beatrice Aurora è stata dimessa, invece, questa mattina dall’ospedale Papa Giovanni XXIII dove era stata ricoverata il 5 marzo scorso. La bimba, di 40 giorni ha passato la metà della sua vita in ospedale senza aver contatto alcuno con la propria mamma. I medici che l’hanno tenuta in stretta osservazione, lunedì hanno deciso di dimetterla nonostante l’ultimo tampone sia risultato ancora positivo. La piccola potrà così trascorrere a casa i prossimi giorni di quarantena, senza poter avere contatti con altri bambini compresi i fratellini.
Come raccontano i genitori della neonata all’Eco di Bergamo:
Lunedì i medici ci hanno comunicato che per la nostra Beatrice era stata avviata la procedura di dimissioni quindi poteva tornare a casa, ma purtroppo all’ultimo tampone, risultava ancora positiva. –racconta Marta-. Sono scesa a Bergamo, con Marco e dopo aver parlato con il personale medico che ci ha illustrato come comportarci a casa con la piccola, siamo tornati a Fiorano. Siamo tutti provvisti di mascherina, i bimbi non possono avvicinarsi a Beatrice e noi dobbiamo usare le dovute precauzioni per evitare problemi a lei e alla famiglia. Siamo contenti di aver riportato a casa la nostra Beatrice, che è in buona salute. Speriamo che nei prossimi giorni le visite di controllo ci dicano che è negativa. Abbiamo passato una ventina di giorni tristi, durante i quali non abbiamo mai potuto vederla e ogni giorno il personale medico e infermieristico ci informava del decorso della malattia e sul suo quadro clinico –prosegue la mamma-. Ringrazio di cuore le infermiere che mi hanno supportato in ogni telefonata ascoltando a volte per non dire quasi sempre le mie lacrime, che nonostante volessi evitare ma il solo pronunciare il nome della mia piccolina o quando mi dicevano che stava bene piangevo ugualmente. Ringrazio le dottoresse che nonostante l’emergenza in ospedale sono state in grado di tenermi tranquilla. Ringrazio il pronto soccorso pediatrico, le infermiere e la dottoressa che quando mi ha comunicato l’esito positivo al Covid-19 mi ha detto: “Se potessi l’abbraccerei”.
E noi speriamo che arrivi presto la notizia della completa guarigione clinica.