Il costo del latte in polvere è aumentato e non solo in Italia. Nel Regno Unito, le autorità stanno cercando soluzioni per contrastare l'alto prezzo dei marchi dominanti, in particolare Danone e Nestlé
Nel Regno Unito, il governo sta prendendo in considerazione una proposta della Competition and markets authority – CMA (l’Antitrust inglese): produrre e vendere direttamente il latte in polvere per neonati, al fine di abbattere i prezzi e contrastare la mancanza di opzioni sul mercato.
L’obiettivo di questa iniziativa è ovviamente quello di rendere il prodotto più accessibile per le famiglie, in particolare per i genitori che si trovano a fare sacrifici economici pur di acquistare quello che considerano il miglior latte per i loro bambini.
E il problema, effettivamente, è reale. Ultimamente, il costo del latte in polvere per neonati nel Regno Unito (e non solo) è aumentato significativamente, con alcune marche che hanno visto un incremento dei prezzi fino al 36% in soli due anni. La CMA ha avviato un’inchiesta sul mercato nel novembre 2023, scoprendo che l’oligopolio di poche aziende, come Danone e Nestlé, domina il settore, rappresentando oltre il 90% delle vendite.
La concorrenza limitata ha comportato un aumento dei margini di profitto e una scarsa varietà di opzioni, costringendo i genitori a scegliere tra pochi marchi, spesso molto costosi.
Secondo l’indagine della CMA, uno dei principali problemi è la convinzione diffusa tra i genitori che i prodotti più cari siano di qualità superiore. Questo fenomeno ha portato molte famiglie a spendere cifre elevate per i marchi più costosi, nonostante esistano alternative più economiche.
Ma come risolvere la questione? Come dicevamo, la CMA ha suggerito alcune misure, tra cui la possibilità che il governo britannico entri direttamente nel mercato. L’idea sarebbe quella di produrre latte in polvere a basso costo attraverso un produttore terzo e distribuirlo con un marchio riconoscibile, come NHS (Sistema Sanitario Nazionale) oppure investire nella creazione di un nuovo marchio, così da garantire un prezzo più basso e una maggiore concorrenza.
In questo modo, i genitori avrebbero accesso a un prodotto di qualità a un prezzo competitivo, spingendo gli altri produttori a ridurre i propri prezzi.
Un’altra proposta prevede invece l’introduzione di un tetto massimo ai prezzi del latte in polvere, o un limite sui margini di profitto per i rivenditori, simile alle misure adottate in Grecia.
Le aziende del settore, in particolare Danone, hanno difeso la competitività del mercato, sottolineando che continueranno a investire in ricerca e innovazione per offrire prodotti di valore ai genitori. Un portavoce dell’azienda ha dichiarato:
Secondo l’esperienza di Danone, il mercato del latte in polvere nel Regno Unito è competitivo e dinamico e continueremo a lavorare in modo costruttivo su come continuare a offrire valore ai genitori, supportati da investimenti continui nella ricerca e nell’innovazione leader a livello mondiale.
Tuttavia, l’intervento diretto del governo potrebbe essere necessario per affrontare in modo più incisivo il problema dei prezzi elevati e della scarsa scelta, soprattutto in questo momento di difficoltà economica per molte famiglie.
Che ne pensate di questa idea?
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Fonte: Guardian
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